Vecco un Premio Goncourt che ti rende orgoglioso di essere francese, al punto che quando ho saputo la notizia avevo le lacrime agli occhi: nonostante le urla dei neo-collabos della LFI al Palais-Bourbon, la Francia è ancora la patria di coraggio.
Esiste una letteratura poco impegnata, come quella di Jean-Paul Sartre e dei suoi epigoni. Ci sono anche libri molto impegnati ma ispirati che hanno l’ambizione di riparare, scuotere o cambiare il mondo. Houris, di Kamel Daoud, è in questa linea.
Se questo avvincente romanzo sprigiona tanta forza è perché, con incredibile sincerità, fa parlare i morti, i dimenticati, le vittime degli islamisti e del “decennio nero”, che lo Stato algerino, dopo aver deciso la riconciliazione nazionale, ha ricoperto di palate di terra. Ed ecco qua, un miracolo di…
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