Francia-Giappone: è ora di giocare! Dopo un'estate inquinata dagli affari, come Antoine Dupont e i Blues sperano di ritrovare slancio e dignità

Francia-Giappone: è ora di giocare! Dopo un'estate inquinata dagli affari, come Antoine Dupont e i Blues sperano di ritrovare slancio e dignità
Francia-Giappone: è ora di giocare! Dopo un'estate inquinata dagli affari, come Antoine Dupont e i Blues sperano di ritrovare slancio e dignità
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l'essenziale
I Tricolores tornano allo Stade de questo sabato 9 novembre per la prima partita del tour autunnale (21:10), con molti dei loro leader, compreso il loro capitano.

Cuori in alto! Che siano dal vero o dal XV di Francia, le cornici blu sono tornate. Nello spogliatoio, in campo e anche fuori dal campo… Finalmente! L'occasione, speriamo, per tornare a parlare di giochi dopo un inizio d'estate catastrofico. Perché le promesse rinfrescanti del primo test estivo di Mendoza, dopo il doglit di un Torneo finito nonostante tutto al secondo posto, sono state presto spazzate via dai festeggiamenti notturni un po' troppo alcolici che ne sono seguiti e dagli eccessi che ne sono derivati.

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Mentre il grosso del contingente dei nazionali di Tolosa e Bordeaux-Bègles si godeva una meritata vacanza e Antoine Dupont ampliava il suo palmares e aumentava la sua popolarità, gli azzurri – ben aiutati da elementi esperti – finivano quindi di precipitare nel rugby francese nella bufera che aveva scatenato la sera dell'eliminazione nei quarti di finale del “suo” Mondiale, contro i futuri due volte campioni sudafricani.

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Uno Stade de France in cui i Blues del XV non sono più tornati da allora, JO obbliga, il suo capitano che si prende cura dei settisti, a reincantarlo, sorriso dorato e passi di danza per giunta.
Il futuro dirà se i tormenti dell'argentino sono stati una benedizione sotto mentite spoglie.

Giappone, il trampolino di lancio ideale?

Ma è certo che non tutto si risolverà con una semplice carta di buona condotta o con gli sfoghi del capo gondola del rugby francese. Un capitano che ha certamente le spalle larghe ma al quale non si può chiedere di portare l'onere di ridare slancio e dignità ad una realtà la cui immagine è gravemente deteriorata. Anche sul terreno dove, per una volta, è stato rinchiuso per troppo tempo in un quadro troppo restrittivo in un contesto di “espropriazione”. Prima di tentare goffamente il turno dell’altrettanto pomposo “ripossesso”.

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Nella missione di riscatto affidatagli, Dupont dovrà essere affiancato da partner di buona volontà, ormai consapevoli che pochi giocatori sono affermati e che le linee possono muoversi velocemente. L'esperienza collettiva talvolta portata all'estremo avendo dimostrato certi limiti, la nozione di competizione – o di emulazione, chiamatela come volete – è stata quindi attualizzata. La freschezza apportata al XV titolare contro il Giappone (Tatafu, Roumat e l'inedita associazione Moefana-Gailleton al centro dietro una cerniera del Tolosa che non ha finito di far riflettere Jalibert sul suo posto nel progetto e sulla fiducia che gli diamo) dovrebbe quindi permettere ai Blues di aprire perfettamente la finestra autunnale contro la 14esima nazione al mondo.

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Sulla carta, il trampolino di lancio ideale davanti al giudice di pace neozelandese tra una settimana, il vertice di una serie di prove che si concluderanno con un incontro difficile contro gli argentini. Quando arriverà il momento di riannodare il filo della loro storia, i francesi sanno che verranno giudicati sui risultati, è ovvio, ma anche sulla capacità di suscitare nuovamente emozioni con un gioco che vorremmo fosse attento quanto baffi di Fabien Galthié.

DSAS

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