Il distributore automatico segnerà la resurrezione del commercio e dei produttori locali?
Lo scorso settembre, il presidente della società “Le casier français” si è rallegrato di questo salvataggio attraverso queste soluzioni accessibili in “phygital” (contrazione di fisico e digitale), un concetto immaginato da esperti di marketing.
In Francia, queste macchine sono apparse a metà degli anni '80… In Francia esistono quasi 600.000 distributori, di cui il 70% nel settore commerciale. Durante questo periodo, le panetterie, i bar e i negozi di alimentari hanno registrato un costante calo. Nel 2021 il 62% dei comuni non disponeva di negozi al dettaglio. Erano solo il 53% 15 anni fa.
Così, da diversi anni, è esploso questo mercato dei distributori fuori dalle mura: pizze, pane, fiori, andouillettes, crêpes bretoni, mazzi di fiori, ostriche o formaggi… In un centro città, lungo una strada dipartimentale, di fronte a supermercati o parcheggi.
Un vero e proprio servizio per i residenti periurbani e rurali che possono rifornirsi a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Perché tale successo? Dobbiamo considerarlo un sintomo del declino delle campagne e delle aree periurbane o un rimedio alla difficoltà di mantenere le imprese locali?
In un momento in cui la vita è più cara, quando per alcuni di noi gli orari di lavoro si allungano, quando gli orari si spostano al punto da cambiare le nostre abitudini alimentari… Il chiosco della pizza diventerà il nuovo strumento di commensalità, questo arte di condividere i pasti?
Da leggere per approfondire:
Lo studio di Céline Massal sul commercio locale nelle zone rurali (2018) sul sito Géoconfluences.
“Non è costoso, è pratico, è gustoso e scalda”: come i distributori di pizza 24 ore su 24, 7 giorni su 7, hanno conquistato la Francia periurbana, articolo di Libération
“Abbiamo posizionato una “cassetta per patate” all’ingresso dell’azienda agricola, ha funzionato subito” : in campagna, l'ascesa dei distributori automatici, articolo pubblicato su Le Monde
“Ripensare la “brutta Francia” senza ripensare la città è un cauterio su una gamba di legno”rubrica di Nicolas Lebrun pubblicata su Le Monde
