Il Made in France vuole fare il giro del mondo. L'omonima rassegna, che celebra la produzione e l'artigianato francese, inizia oggi a Parigi, con un numero di espositori in costante aumento. “Nel 2012 abbiamo accolto 78 aziende espositrici e 15.000 visitatori. Quest'anno aspettiamo 100.000 visitatori che verranno ad incontrare 1000 aziende espositrici!», dichiara con orgoglio Fabienne Delahaye, fondatrice del salone. Vi sono rappresentati tutti i settori di consumo, con la moda e gli accessori in pole position, con quasi 300 espositori.
Esporta evidenziata
Quest'anno il salone darà il posto d'onore alle esportazioni. “Come è possibile importare così tanto, in un Paese così ricco di know-how ?”, chiede Fabienne Delahaye. Prendendo in considerazione il deficit della bilancia commerciale francese (99,6 miliardi di euro tra il 2022 e il 2023), sta prendendo in mano la situazione. “Abbiamo deciso di invitare buyer provenienti dai settori della moda, dell'interior design e della cosmetica“, dice.
I compratori esteri attesi provengono da tutto il mondo, in maggioranza dalla Corea del Sud, dagli Stati Uniti, dal Giappone e da Taiwan. Tra questi, gruppi alberghieri, distributori, siti di vendita online e interior designer incontreranno i produttori francesi. Alcune aziende sono già campioni dell’export e a una di loro verrà assegnato un primo premio dedicato.
I tre candidati sono il produttore di pantofole Airplum, Parapluie de Cherbourg e il produttore di vetro Duralex. È anche la prima volta che quest'ultimo partecipa al salone, poiché l'aspetto “Made in France” del marchio è stato messo al centro del suo marketing sin dalla sua acquisizione. “La malattia di Duralex è che non eravamo più sugli scaffalispiega François Marciano, direttore generale. Oggi l’obiettivo per noi è rimetterci sotto i riflettori»
Il Made in France è lusso
Se Duralex rappresenta un certo successo internazionale, essendo distribuito in 140 paesi, i consumatori internazionali saranno ricettivi all'argomento marketing del made in France? Questo è ciò che ha voluto accertare la CCI Francia, attraverso uno studio Opinionway presentato l'8 novembre. Condotto su un campione di 1.000 persone in Germania, Cina, Stati Uniti e Italia, rivela che per la maggioranza degli elettori i prodotti realizzati in Francia sono prodotti di lusso (65,3% in media) e di qualità (63,5%)… Ma anche costosi prodotti, con il 53,8% dei votanti.
Per quanto riguarda i settori industriali, se in Cina solo la gioielleria primeggia debolmente (53% dei votanti) come categoria merceologica “emblematica del made in France”, cosmetici, enogastronomia e alcolici trovano il loro pubblico negli altri tre Paesi, con una quota compresa tra 62 e 79% degli elettori. Un aspetto incoraggiante per le esportazioni francesi è il fatto che la maggioranza degli elettori di tutti i paesi ha già consumato prodotti realizzati in Francia e desidera farlo di più. Resta da vedere se le esportazioni francesi troveranno spazio negli Stati Uniti, dato che le potenziali misure protezionistiche del nuovo presidente preoccupano i produttori europei.
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