Nella Senna Marittima, una nonna di 51 anni è stata condannata a un anno di carcere, di cui sei mesi, per aver rapito la sua nipote di 7 anni che doveva essere affidata all'assistenza infantile (ASE).
Rifiutandosi di vedere la bambina, rifiutata dai genitori, affidata ai servizi sociali, è fuggita con lei in Belgio, prolungando questo rapimento per un periodo di tre mesi.
Una decisione di cuore per una nonna molto legata alla nipote
Nel giugno 2024 un giudice ha disposto l'affidamento della bambina all'ASE a causa dell'abbandono dei genitori. Molto vicina alla nipote, la nonna, che si definisce una “nonna delle torte”, non ha potuto sostenere questa decisione. “Ha agito con il cuore e per paura”, ha sostenuto il suo avvocato durante l'udienza al tribunale di Dieppe, come riportato da Paris-Normandie.
Una fuga in Belgio e un arresto tre mesi dopo
Il 17 luglio la ragazza avrebbe dovuto essere presentata per il collocamento, ma non si è mai presentata. La nonna, di nazionalità belga, ha portato la bambina in Belgio, dove vivevano in condizioni precarie presso conoscenti. Ufficialmente la “sottrazione dei figli per ascendente” è avvenuta dal 6 agosto al 29 ottobre 2024, data in cui la nonna è stata ritrovata e arrestata utilizzando tabulati telefonici e sistemi di lettura delle targhe.
Condanna e sentenza modificata
L'avvocato della nonna ha sottolineato che la sua cliente non poteva sopportare di vedere soffrire la nipote e che, sebbene fosse fuggita, non intendeva trattenerla a tempo indeterminato. In conformità con le richieste del pubblico ministero, il tribunale ha condannato la nonna a un anno di prigione, di cui sei mesi agli arresti domiciliari e sei mesi con sospensione della libertà vigilata. Dovrà anche sottoporsi a cure e dimostrare la sua residenza.
Fonte: Le Parisien
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