“I gendarmi volevano registrarmi per criminalità organizzata”: ascoltato un cacciatore del South Aveyron per possesso di armi non dichiarate

“I gendarmi volevano registrarmi per criminalità organizzata”: ascoltato un cacciatore del South Aveyron per possesso di armi non dichiarate
“I gendarmi volevano registrarmi per criminalità organizzata”: ascoltato un cacciatore del South Aveyron per possesso di armi non dichiarate
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Sebbene sia riuscito a recuperare alcune delle sue armi, altre gli sono state confiscate.

Due stanze, due atmosfere. Questa mattina, mercoledì 6 novembre, quando ci siamo svegliati per apprendere che gli americani avevano eletto ancora una volta l'uomo che si autodefinisce “il migliore amico che un possessore di armi abbia mai avuto”il sistema giudiziario dell'Aveyron stava perseguendo uno di questi.

Un uomo nato nel 1952, in pensione dal servizio civile. Vive a Broquiès e coltiva la sua passione per la caccia da oltre 30 anni. Il problema è che recentemente, dopo un litigio con un ex compagno, la polizia ha scoperto un vero e proprio arsenale in casa sua…

In un baule, cinque fucili di diverso calibro (fino a 35 mm), munizioni, silenziatori, cannocchiali ma anche un'arma su cui è installato il famoso laser “red dot”.

Vista la legislazione francese, tutto avrebbe dovuto essere dichiarato nella debita forma, alcuni addirittura richiedendo una licenza di tiro sportivo. Non è questo il caso.

“Volevano iscrivermi alla criminalità organizzata!”

Andare in tribunale, quindi per il pensionato, camicia a quadri, capelli lunghi fino alle spalle e barba a pizzetto. Se l'è cavata con “un avvertimento” della presidente Blandine Arrial e una multa di 1.000 euro con sospensione della pena. “In Francia le armi cominciano a fare molti danni”, ha ricordato il giudice al pensionato, per nulla intimidito da questa prima comparizione davanti ad un tribunale.

“Ognuno ha le sue passioni, per me è la caccia. E mi serve un'arma per ogni caccia. I piccoli fucili servono per sparare alle gazze e ai merli del mio giardino, questi animali sono classificati come animali nocivi: non sono io a fare le leggi”si è difeso, senza avvocato. E per aggiungere: “I gendarmi volevano addirittura iscrivermi per criminalità organizzata. Bastavano dirmi che dovevo dichiarare tutto entro un mese e non avremmo perso tempo oggi, perché voglio che siamo contro la caccia ma è il contribuente chi alla fine paga”…

Quando ha lasciato il tribunale, il pensionato ha potuto recuperare alcune delle sue armi dichiarate. Gli altri che dice di aver ereditato da un suocero o addirittura da un amico defunto restano confiscati… “Nel frattempo ne ho comprato un altro.”non ha nascosto il cacciatore, che per molti anni è stato anche qualificato come cacciatore di pellicce.

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