La Fondazione continuerà a “combattere la povertà abitativa, l'esclusione e le disuguaglianze”, promette il suo delegato generale. Questo cambio di nome fa seguito a numerose accuse di violenza sessuale contro l'abate Pierre.
La Fondazione Abbé Pierre ribadisce questo mercoledì, 6 novembre, la sua decisione di cambiare nome, dopo la serie di rivelazioni di accuse sessuali contro il sacerdote morto nel 2007, ma insiste sul fatto che la sua lotta rimarrà la stessa contro la povertà abitativa.
“Nonostante le terribili rivelazioni sull'Abbé Pierre che hanno provocato un'onda d'urto nell'intera società e la nostra difficile decisione di cambiare nome, il nostro ruolo rimane lo stesso”, sottolinea Christophe Robert, delegato generale della Fondazione in un comunicato stampa.
“Scriveremo un nuovo capitolo per la Fondazione, ma la nostra missione è continuare a combattere la povertà abitativa, l’esclusione e le disuguaglianze”, aggiunge.
“La Fondazione cambia nome, nessuna lotta, non ci indeboliremo per le persone che sosteniamo e perché c’è l’emergenza sociale”.
Figura iconica e fondatore di Emmaüs, l'abate Pierre, il cui vero nome è Henri Grouès, è stato oggetto di più di venti testimonianze di donne sulle violenze sessuali commesse tra gli anni '50 e gli anni 2000 da luglio, e per alcuni che potrebbero equivalere a stupro o prendere di mira i minori.
Un nuovo nome “in arrivo”
In seguito a queste rivelazioni, la Fondazione Abbé Pierre (FAP) ha annunciato di aver “avviato” i passi per cambiare il suo nome e la chiusura definitiva del luogo della memoria dedicato all’Abbé Pierre a Esteville (Seine-Maritime).
“Sono state prese diverse decisioni, in particolare il cambio del nome della Fondazione”, sottolinea la Fondazione nel suo comunicato stampa. “È una decisione molto difficile ma necessaria, nei confronti delle vittime perché i fatti sono gravi”.
“Le pratiche legali per cambiare nome sono state avviate ma è un procedimento legale macchinoso”, aggiunge la FAP, sperando però di poter annunciare “presto” il nuovo nome.