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Vienne. Staatsoper. 30-X-2024. Benjamin Britten (1913-1976) : Billy Budd, opéra en quatre actes d’après la nouvelle d’Herman Melville. Mise en scène : Willy Decker ; décors et costumes : Wolfgang Gussmann. Avec : Gregory Kunde (Captain Vere), Huw Montague Rendall (Billy Budd), Brindley Sherratt (John Claggart), Adrian Eröd (Mr. Redburn), Wolfgang Bankl (Mr. Flint), Attila Mokus (Ratcliffe), Andrea Giovannini (Red Whiskers), Andrei Maksimov (Donald), Dan Paul Dumitrescu (Dansker), Hiroshi Amako (Novice), Lukas Schmidt (Squeak)… Wiener Staatsopernchor ; Orchestre de l’Opéra de Vienne ; direction : Mark Wigglesworth
La regia piuttosto rilassante di Mark Wigglesworth mette in risalto il trio centrale formato da Gregory Kunde, Huw Montague Rendall e Brindley Sherratt.
L'Opera di Vienna, oltre ad essere un teatro dell'opera, è anche una meta turistica. Quando il pubblico locale, che può scoraggiarsi dal prezzo dei biglietti, non riempie la sala, ci sono sempre turisti che non badano alla spesa ma che non sempre sono molto attenti.
Tuttavia, la realizzazione musicale di questo bellissimo lavoro di Britten lo è Billy Buddjustifierait bien que tout le public lui consacre toute son attention. Solo produzione musicale, a dire il vero: l'allestimento di Willy Decker, realizzato nel 2001, non ha più nulla da dirci, e a posteriori non risulta essere uno dei migliori del suo autore, che tuttavia ha fatto molto meglio per far nascere il teatro nell'opera, sia essa famosa Traviata Salisburgo o questo Lulù che, dal 2003, è diventato un grande classico dell'Opera di Parigi. Ben presto, durante la serata, non sopportiamo più queste uniformi a perdita d'occhio e i costumi da marinaio impeccabilmente identici, che non dicono nulla e uccidono il teatro, per non parlare dei soliti pannelli marmorizzati nelle scenografie di Wolfgang Gussmann, ma qui invariabilmente nero. Dall'arrivo di Bogdan Roščić alla guida dell'Opera di Vienna le sue vecchie produzioni sono state in gran parte accantonate, ne restano ancora alcune – ma è sempre meglio che non eseguire affatto l'opera.
Per quanto riguarda Fine del gioco il giorno prima l'orchestra non sembrava soffrire la partenza di parte della sua truppa per la tournée asiatica dei Wiener Philharmoniker. Possiamo criticare Mark Wigglesworth per la mancanza di slancio e di potenza drammatica, ma questo va a tutto vantaggio della bellezza orchestrale e della precisione musicale: nonostante qualche battuta insolita, i cantanti sembrano perfettamente a loro agio grazie alla qualità del supporto orchestrale. Il Capitano Vere altri non è che l'indistruttibile Gregory Kunde, ormai alla sua quinta decade di carriera: lui che ha brillantemente debuttato in Bacchus un anno e mezzo fa offre una solida interpretazione di questo bellissimo ruolo, inclusa anche nell'aria che chiude Atto I della versione a quattro atti, che conserva negli acuti un grande coraggio e una sicurezza invidiabile. Detto questo, non possiamo fare a meno di trovare il tono un po' grigio, e questa monotonia non favorisce il personaggio.
I due antagonisti dell'opera, Huw Montague Rendall e Brindley Sherratt, non meritano riserve. Il primo, nel ruolo del protagonista, riesce addirittura a disegnare un personaggio giovane ed entusiasta, cosa notevole in questo contesto poco teatrale; la voce appare altrettanto giovane e duttile, sia nella passione delle prime scene, sia nella triste meditazione dell'ultima. Brindley Sherratt è un cattivo elegante, con il tono cupo che ci aspettiamo da Claggart, ma senza caricatura: gli bastano le parole, e questo è molto bello.
Le reste de la distribution est sans faiblesse ; c'è un elemento di arbitrarietà nel citare l'uno piuttosto che l'altro, ma il Novice di Hiroshi Amako, o il veterano Dansker di Dan Paul Dumitrescu, che ha cantato centinaia di spettacoli sulla scena viennese in quasi un quarto di secolo nella troupe, are good examples of overall quality. C'è però un protagonista che non possiamo non citare: il coro dell'Opera di Vienna questa sera ha una duttilità, una capacità di sfumature, un'efficienza musicale e drammatica che trasporta con entusiasmo le scene del pubblico.
Crediti fotografici © Wiener Staatsoper / Sofia Vargaiová
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Vienne. Staatsoper. 30-X-2024. Benjamin Britten (1913-1976) : Billy Budd, opéra en quatre actes d’après la nouvelle d’Herman Melville. Mise en scène : Willy Decker ; décors et costumes : Wolfgang Gussmann. Avec : Gregory Kunde (Captain Vere), Huw Montague Rendall (Billy Budd), Brindley Sherratt (John Claggart), Adrian Eröd (Mr. Redburn), Wolfgang Bankl (Mr. Flint), Attila Mokus (Ratcliffe), Andrea Giovannini (Red Whiskers), Andrei Maksimov (Donald), Dan Paul Dumitrescu (Dansker), Hiroshi Amako (Novice), Lukas Schmidt (Squeak)… Wiener Staatsopernchor ; Orchestre de l’Opéra de Vienne ; direction : Mark Wigglesworth
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