Spazzato via il fondo speciale per l’esercito e l’Ucraina

Spazzato via il fondo speciale per l’esercito e l’Ucraina
Spazzato via il fondo speciale per l’esercito e l’Ucraina
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Si trattava di una proposta senza precedenti della Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio degli Stati. Grazie all’alleanza tra centro e sinistra, una mozione chiede “un contributo straordinario alla sicurezza della Svizzera e alla pace in Europa nel contesto della guerra contro l’Ucraina”.

L’accordo tra Centro e sinistra prevedeva la creazione di un fondo speciale, fuori dal quadro di bilancio. Ciò da un lato metterebbe a disposizione dell’esercito 10,1 miliardi di franchi per potenziarlo entro il 2030. Dall’altro si prevede di stanziare 5 miliardi di franchi per la ricostruzione dell’Ucraina.

Matematicamente la mozione potrebbe passare con gli eletti di entrambi gli schieramenti, ma non ha convinto alcuni come il socialista Baptiste Hurni (PS/NE) o i centristi Fabio Regazzi (C/TI) e Beat Rieder (C/VS). Pierre-Yves Maillard (PS/VD) e Martine Crevoisier Creller (PS/JU) si sono astenuti.

Di fronte al delicato rigore finanziario, il Consiglio federale si è opposto e la proposta è stata respinta con 28 voti favorevoli e 15 contrari.

Ma l’esercito svizzero ottenne comunque risorse aggiuntive. La Camera dei Cantoni si è occupata del messaggio sull’esercito 2024. La maggioranza, guidata dalla destra, ha votato a favore di ulteriori 660 milioni per l’acquisto di attrezzature per la difesa terra-aria. La stessa maggioranza ha deciso di aumentare il tetto di spesa dell’esercito da 4 miliardi a 29,8 miliardi per il periodo 2025-2028.

Per la maggioranza, le spese militari della Svizzera devono raggiungere l’1% del PIL entro il 2030. Lo scorso dicembre il Parlamento ha prorogato questa scadenza fino al 2035 per proteggere le finanze federali. Il Consiglio degli Stati ha pertanto revocato questa decisione, contro il parere del Consiglio federale e della sua responsabile delle finanze Karin Keller-Sutter.

La DLR ha proposto di compensare i 4 miliardi aggiuntivi al tasso del 50% nella Cooperazione allo sviluppo, del 35% nei costi del personale del Dipartimento della Difesa e del 15% nei costi del Gruppo Difesa e di Armasuisse. Nella votazione gli eletti del PLR, dell’UDC e alcuni del Centro hanno approvato questa proposta con 24 voti favorevoli, 18 contrari e 3 astensioni. La Nazionale deve ancora decidere.

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