si alternano per 24 ore per questa ricetta ancestrale

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Redazione Vitré

Pubblicato il

3 novembre 2024 16:10

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Sabato 26 e domenica 27 ottobre 2024, l'associazione Gente bretone ha continuato la tradizione di produzione di mele, accanto a Servon-sur-Vilaine (Ille-et-Vilaine).

Una “buccia” di rame, un “ribot” di legno, un “rebattoué” e soprattutto un buon fuoco di legna continuo: questi gli strumenti necessari per produzione delle mele raccomanda l'associazione Le Ramaougeries di Pommé con sede nella regione di Saint-Brice-en-Coglès e che cerca una AOP (denominazione di origine protetta) per la sua mela.

L'associazione Folk'n breizh composto da membri di gruppi musicali locali (Nouzille de Châteaubourg, Oxygène de Brécé, Moulinet d'Acigné, Rimandelle de Châteaugiron, ecc.) e il MJC de Servon si riunivano a Jean-Yves Lehuger, a La Cointerie tra Broons-sur-Vilaine e Servono per perpetuare la tradizione della produzione delle mele.

Una notte da “togliere”

Ha luogo nell'arco delle 24 ore, con obbligo di mescolarsi costantemente (togliere) con il “ribot”, (grande bastone di legno).

Sabato pomeriggio, per tre ore, hanno sbucciato una quarantina di persone 90 kg di mele poi mescolato con 100 litri di succo di mela.

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Dopo riduzione per 10 ore, verranno aggiunte le mele. “Una miscela identica a quella utilizzata per fare il sidro, cioè mele dolci (25%), mele agro-amare (25%), mele agrodolci (50%)”, precisano Jean-Yves Lehuger, proprietario della casa e Yannick Marquet, “direzione della manovra”.

Un cocktail con proporzioni identiche per il succo di mela e le mele sbucciate. Ci è voluta tutta la notte «ramaouger» costantemente al suono di violini, fisarmoniche sono rimasti sul posto dopo il fest-noz gratuito che comprendeva un buon centinaio di ballerini e quattro gruppi di musicisti.

Quando le mele sostituirono il burro

Domenica, posto al fest-deiz prima del degustazione di mele e il suo invasatura venduto a 5€ dopo le 16:00 Un evento che, qualche anno fa, ha avuto il suo apogeo con la Festa d'Autunno di Acigné e il suo pommé e “che intende soprattutto far conoscere e continuare la tradizione del pommé”, conclude Jean-Yves, congratulandosi per la collaborazione “con il Festa di Saint Denis di Servon-sur Vilaine che ha permesso di riportare indietro persone che non l'avevano mai vista”.

D'ora in poi sapranno che la mela è stata la benvenuta durante la guerra del 39-45 quando sostituì il burro divenuto un bene di lusso venduto anziché consumato dall'agricoltore produttore.

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