AI: fonte di preoccupazione per il 73% delle professioni mediche in Belgio (sondaggio)

AI: fonte di preoccupazione per il 73% delle professioni mediche in Belgio (sondaggio)
AI: fonte di preoccupazione per il 73% delle professioni mediche in Belgio (sondaggio)
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Un sondaggio della Bank Van Breda rivela che il 73% dei professionisti medici esprime preoccupazioni etiche e pratiche riguardo all’introduzione dell’intelligenza artificiale nella diagnosi. Nonostante il diffuso riconoscimento dei vantaggi della digitalizzazione, persiste un atteggiamento critico tra gli operatori sanitari e gli altri imprenditori.

La maggioranza degli imprenditori e delle libere professioni belgi (82%) è convinta dei vantaggi della digitalizzazione. Il 71% si ritiene addirittura in grado di utilizzare facilmente le nuove tecnologie. Ciò però non significa che ogni novità venga adottata immediatamente. Il 93% degli intervistati, infatti, adotta un atteggiamento critico e preferisce aspettare e osservare prima di impegnarsi. È quanto emerge da un sondaggio condotto dalla Bank Van Breda tra 680 imprenditori e libere professioni.

Le professioni mediche, in particolare, esprimono molte preoccupazioni sulle conseguenze dell’uso dell’intelligenza artificiale nella diagnosi. Temono interpretazioni errate e questioni di responsabilità.

Oggi le possibili conseguenze dell’uso dell’intelligenza artificiale preoccupano soprattutto le professioni mediche. Non meno del 73% ha domande sull’etica e sul potenziale impatto sulla diagnosi. Temono che un ampio accesso all’intelligenza artificiale possa portare all’autotrattamento da parte dei pazienti o a interpretazioni errate delle diagnosi. Inoltre, ritengono che l’uso diffuso dell’intelligenza artificiale potrebbe portare a una perdita di empatia e di contatto umano nel percorso di cura. Infine, anche i professionisti medici devono affrontare sfide in termini di protezione dei dati e responsabilità in caso di diagnosi errata.

Ma i professionisti medici non sono gli unici ad avere riserve. L’indagine mostra che il 52% degli imprenditori e il 61% dei professionisti ritiene che l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla propria attività, industria e sanità sia da immenso a considerevole e che tale impatto non sia necessariamente positivo. Infatti, il 53% degli imprenditori è convinto che l’intelligenza artificiale finirà per sostituire le attività o i processi attuali.

Nonostante le preoccupazioni, anche gli imprenditori e le libere professioni vedono le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Non meno dell’82% crede nell’influenza positiva delle nuove innovazioni e delle tecnologie digitali. Inoltre, quasi tre quarti (71%) si sentono anche competenti per gestire questi sviluppi, riflettendo una fiducia ampiamente condivisa nei vantaggi che la digitalizzazione può offrire.

Nonostante questo ottimismo, gli imprenditori e le libere professioni sperimentano tensioni a causa della rapida evoluzione delle innovazioni digitali, in particolare dell’intelligenza artificiale. Sebbene sia riconosciuta la necessità di seguire questi sviluppi, il 93% degli intervistati sottolinea l’importanza di un atteggiamento critico nei confronti delle nuove tecnologie, sottolineando che ogni innovazione non dovrebbe essere adottata indiscriminatamente. Oltre la metà degli intervistati si sente incerta anche sull’applicazione pratica di alcune innovazioni digitali.

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