Come possono i cittadini essere carbon neutral? Ecco un piano progettato da un consulente

Come possono i cittadini essere carbon neutral? Ecco un piano progettato da un consulente
Come possono i cittadini essere carbon neutral? Ecco un piano progettato da un consulente
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Gli scenari Climact sono trasversali e consentono quindi di quantificare gli impatti diretti e indiretti (positivi e negativi) delle diverse misure. Pertanto, una riduzione della dimensione media delle abitazioni permette di risparmiare energia, ma anche di ridurre il consumo di calcestruzzo e di materiali da costruzione. D’altro canto, un migliore isolamento aumenta leggermente le emissioni di CO2 legate alla produzione degli isolanti.

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Si noti che gli scenari Climact si concentrano sulle emissioni dirette dal Belgio ed escludono quindi le emissioni importate. La CO2 di un iPhone prodotto in Cina, ma consumato in Belgio, non viene quindi incorporata. Al contrario, la birra belga, prodotta in Belgio e venduta all’estero, è conteggiata nell’inventario belga.

Quali sono i risultati? Climact ha suddiviso la sua analisi in quattro settori principali: trasporti, agricoltura, industria ed edilizia. Perché sì, anche i comportamenti e le abitudini dei cittadini hanno un impatto sulle emissioni industriali e agricole.

Trasporti: niente più carpooling

Nel settore dei trasporti lo sforzo sembra importante ma non irrealizzabile. Pertanto, Climact stima che la domanda complessiva di trasporti debba diminuire del 5%. Tuttavia, il modo in cui viaggiamo deve cambiare sostanzialmente. Pertanto, la quota dell’auto deve scendere dall’80 al 62%, mentre l’autobus deve aumentare dal 9 al 12% e il treno dall’11 al 22%.

Inoltre, il numero di passeggeri per veicolo dovrà quasi raddoppiare (da 1,1 a 2,1), il che è considerevole. Per questo, il car pooling dovrebbe salire alle stelle. Si noti inoltre che il 100% delle nuove auto vendute, a partire dal 2035, dovrà essere elettrico, in conformità con la legislazione europea. C’è quindi del lavoro da fare in termini di infrastrutture di ricarica, soprattutto in Vallonia.

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Alloggi più piccoli

Secondo Climact, la dimensione media delle abitazioni deve diminuire del 10%, da 55 a 50 mq per persona. Uno sforzo che non sembra insormontabile. Il tasso di ristrutturazione, dal canto suo, deve aumentare al 3% annuo a partire dal 2030, il che è decisamente più ambizioso. Oggi, infatti, raggiungiamo appena l’1%. Inoltre, l’85% dei sistemi di riscaldamento dovrà essere costituito da pompe di calore, mentre le caldaie a gas e a gasolio continuano a dominare ampiamente il panorama energetico.

Agricoltura: meno carne rossa

A livello agricolo, i cambiamenti comportamentali sono importanti. Pertanto, Climact ha immaginato una riduzione del 25% del consumo di proteine ​​animali (carne, pesce, uova) entro il 2050, in linea con le raccomandazioni dell’OMS. Inoltre, il 60% del consumo attuale di carne rossa deve essere sostituito da carne bianca, la cui produzione emette molto meno metano (un gas ancora più dannoso della CO2 per quanto riguarda il riscaldamento globale).

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Mantieni la tua attrezzatura più a lungo

Infine, Climact ha calcolato che era necessario aumentare la durata di vita di tutta una serie di apparecchiature da 10 a 13,5 anni: computer, lavastoviglie, asciugatrici, televisori, ecc. “Questa leva ridurrà direttamente il consumo di energia e di materiali necessari per produrre questi beni”, spiega Simon Lalieu, consulente di Climact. Ma anche l’industria deve svolgere il suo ruolo offrendo prodotti con una durata di vita più lunga.

Secondo Climact, le quattro leve sopra menzionate permetterebbero di ridurre le emissioni di CO2 per abitante da 9,5 a 6,1 tonnellate all’anno.

Si noti che 6,1 tonnellate di CO2 per abitante sono ancora troppe per raggiungere la neutralità del carbonio. Secondo Climact, le piante assorbono circa 5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Aggiungendo le tecnologie di cattura della CO2, potremmo aggiungere altri 5 milioni di tonnellate. In parole povere, il Belgio potrebbe quindi continuare a emettere 10 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, pur rimanendo a zero emissioni di carbonio. Pro capite dovremmo quindi scendere sotto la soglia di una tonnellata di CO2 all’anno.

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Come affrontare l’equilibrio?

”Il resto, che rappresenta tra il 50% e il 66% dello sforzo, deve provenire dalla tecnologiaspiega Simon Lalieu. Attraverso la decarbonizzazione dei processi industriali, l’uscita dai combustibili fossili, l’aumento della produzione di energia elettrica e calore rinnovabile, il biogas…”.

Si noti, infine, che il trasporto aereo e marittimo internazionale (escluso il Belgio) non è incluso negli scenari Climact. E per raggiungere la neutralità del carbonio, dovremo affrontarlo in ogni caso… Secondo il consulente, dovremo ridurre i viaggi aerei del 70% entro il 2050 per restare sulla buona strada. Il resto dovrà passare attraverso aerei elettrici o alimentati da carburanti a basse emissioni di carbonio (biocarburanti, carburanti sintetici, ecc.). In breve, c’è del lavoro da fare.

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