La polizia fa crollare un punto vendita a Cahors, 4 persone dietro le sbarre, tra cui un artigiano

La polizia fa crollare un punto vendita a Cahors, 4 persone dietro le sbarre, tra cui un artigiano
La polizia fa crollare un punto vendita a Cahors, 4 persone dietro le sbarre, tra cui un artigiano
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Di

Jean-Claude Bonnemère

pubblicato su

26 maggio 2024 alle 7:00

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“Nove persone arrestate, tra cui tre uomini Nazionalità algerinaquesti sono i risultati dello smantellamento del punto dell’accordo operato in Centro di Cahors “, preciso Philippe Surlapierre, commissario di polizia e direttore della pubblica sicurezza di Lot.

Questa ultima rete a strascico fino ad oggi per il Polizia nazionale è stato operato martedì 21 maggio 2024 a Cahors. Sequestrati 700 g di cocaina per un valore stimato di 42.000 euro, un fucile da softair, 2.240 euro in contanti, un’auto Renault Mégane, 5 smartphone di valore, vasetti di cocaina pronti per la vendita. Questo punto vendita operava 7 giorni su 7 e riforniva una ventina di clienti al giorno… “Siamo pienamente mobilitati nella lotta contro il traffico di droga, che genera delinquenza e insicurezza tra i residenti, senza dimenticare gli attentati con gravi conseguenze per la salute pubblica, soprattutto tra i giovani ”, aggiunge il commissario di Cahors. Questo venerdì 24 maggio 2024, 4 delle 9 persone arrestate sono state portate davanti al tribunale penale di Cahors, tra cui un artigiano, nell’ambito della cosiddetta comparizione immediata, mentre le altre 5 persone sono state oggetto di procedimenti separati.

Quattro imputati, tra cui un affermato artigiano

Sorpresa, vedere i 4 imputati arrivare sotto scorta della polizia. Tre sono algerini, di età compresa tra i 20 ei 30 anni, due dei quali non parlano francese e hanno richiesto l’assistenza di un interprete, arrivato appositamente da Agen. Quanto al quarto, è un artigiano sulla cinquantina, ben avviato sulla strada.

Il presidente del tribunale elenca i reati, identici per ciascuno di essi, riguardanti questo traffico di cocaina: trasporto non autorizzato di stupefacenti, detenzione non autorizzata di stupefacenti, offerta o cessione non autorizzata di stupefacenti, acquisto non autorizzato di stupefacenti. Tutti i fatti sarebbero stati commessi a Cahors, nel periodo dal 13 marzo 2024 al 21 maggio 2024.

I quattro imputati comunicano, nell’ambito delle disposizioni previste dalla legge, di chiedere il rinvio della causa di due mesi, al fine di preparare la loro difesa. Il presidente li esamina nuovamente ciascuno, questa volta concentrandosi sulla loro personalità. Dei tre imputati di nazionalità algerina, uno ha una voce nel casellario giudiziario, altri cinque e il terzo quindici. Uno è disoccupato, l’altro lavora saltuariamente e il terzo lavorerebbe presso un artigiano… Quanto al quarto imputato di nazionalità francese, ha 6 precedenti nel casellario giudiziario, per guida sotto l’effetto di stupefacenti, violenza, guida senza patente… Quest’uomo si presenta come un artigiano delle opere strutturali. Sarebbe Compagno di Servizio e percepirebbe uno stipendio mensile, precisa, dai 6.000 ai 7.000 euro al mese.

MMe il sostituto procuratore chiede per ciascuno di essi la custodia cautelare, in un diverso istituto penitenziario, in attesa della data del processo. Il magistrato evidenzia il rischio di consultazioni e pressioni che potrebbero essere esercitate tra gli imputati. Sottolinea inoltre il rischio di una ripresa dei traffici e teme che gli imputati possano scomparire nel nulla. Inoltre, sembra che due di loro abbiano già giocato su identità diverse, da qui la possibilità di fuggire all’estero…

Grida di angoscia o lacrime di coccodrillo?

È il turno degli avvocati Me Bernabeu, Me Fayat e Me Mallemouche di farsi avanti per cercare di convincere la corte che non c’è motivo di mettere in detenzione i loro clienti prima della data del processo. Ognuno di loro raddoppia i propri argomenti e la propria persuasione, in vista della collocazione sotto controllo giudiziario piuttosto che dell’incarcerazione. Forse era per l’artigiano che l’argomentazione sembrava più credibile. Me Bernabeu dichiara: “Il mio cliente è un artigiano, è sposato, padre e gestisce un’impresa con dipendenti. Nega di aver partecipato al traffico di droga e non può sfuggire alla giustizia”. L’artigiano avrebbe ospitato l’uno o l’altro degli imputati, ma sostiene di non essere stato informato del traffico di droga. Anzi, appena venuto a conoscenza dell’affare, avrebbe provveduto a farne cessare. Come se gettassero tutte le loro argomentazioni nella battaglia per mantenere la propria libertà, due degli imputati cominciarono a piangere amaramente… uno invocando il suo bambino, l’altro credendo che avesse un appuntamento di lavoro…

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Tutti e quattro dietro le sbarre in attesa di processo

Dopo aver deliberato, il tribunale ha rinviato il processo al 23 agosto 2024 e nel frattempo ha posto i quattro imputati in custodia cautelare. Data la gravità dei reati e dei precedenti penali, rischiano 10 anni di carcere.

L’artigiano, che tuttavia ha una certa base sociale, si ritrova nella stessa situazione, al punto che in casa sua è stata ritrovata un’arma e anche questa non è la sua prima convinzione…

Dalla fine del 2023, è il 5°e rete e punto vendita smantellati a Cahors.

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