OL-PSG (1-2): Kylian Mbappé, l’ultimo senza gol, è come lo champagne senza bollicine

OL-PSG (1-2): Kylian Mbappé, l’ultimo senza gol, è come lo champagne senza bollicine
OL-PSG (1-2): Kylian Mbappé, l’ultimo senza gol, è come lo champagne senza bollicine
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Saltava in tutte le direzioni, sorrideva come un bambino, camminava con la sua faccia felice ai quattro angoli della metà campo parigina, saltando di braccio in braccio, urlando la sua gioia nelle orecchie di Ousmane Dembélé, tra le braccia di Luis Enrique, di Gianluigi Donnarumma, come di ciascuno dei suoi soci. Kylian Mbappé, ed è un avvenimento, non avrà trovato la rete questo sabato sera sul prato dello stadio Pierre-Mauroy.

Per la prima volta in questa stagione nella Coupe de France, il capocannoniere della storia del PSG non avrà segnato, il suo totale rimanente nella competizione in questa stagione è fermo a 8 punti, tutti registrati nelle cinque partite precedenti questa finale contro l’OL.

Ma l’arrivo trionfale dei suoi compagni davanti alla tribuna gremita di entusiasti tifosi parigini dice tutto sull’importanza che il capitano dei Blues ha avuto nell’ottenere questa 15a Coupe de France strappata al suo club, in questa stagione non come le altre e in il percorso di un club di cui avrà segnato la storia, se non essendo riuscito a conquistare tutti i cuori. “La Coupe de France è la nostra competizione”, ha ricordato l’ormai ex giocatore del PSG dopo la partita. La sua ultima partita con la maglia parigina? “Mi rendo davvero conto del peso delle cose. Al Parco c’erano ancora cose da giocare quando mi salutai. Adesso con il PSG non ho niente. Sono felice di finire con un trofeo. »

Le parole di Macron all’orecchio

La sua uscita, Kylian Mbappé non se l’era certo sognata così, così sconvolto dalla retroguardia del Lione e lontano dagli standard ai quali, per sette anni, ha fatto ballare il popolo parigino e fatto valzer i suoi avversari. Dal dietro le quinte al campo, è stato lui a promettere di indossare l’abito di paillettes di colui che brilla più degli altri sotto i riflettori.

È stato lui, questo sabato, che il presidente Macron è venuto a salutare più calorosamente degli altri, con il quale ha scambiato qualche parola d’intesa durante le tradizionali presentazioni pre-partita riservate al Capo dello Stato. È stato lui a parlare, come nelle ultime partite di Champions League, nel cerchio formato dalla sua squadra al centro del campo prima del fischio d’inizio.

Per questa 107esima finale della Coupe de France, ha subito mostrato la sua intenzione di segnare la sua ultima maglia parigina con un traguardo o almeno con una prestazione impeccabile, impeccabile nello spirito e nel gioco. Troppo breve per estendere il cross di testa di Beraldo (2°). gol, è prima in un perimetro più stretto che proverà a fare la differenza.

Non c’è altra scelta di fronte a questo blocco del Lione raggruppato in fila sulle sue basi che provare a colpire dopo una serie di dribbling di Dembélé (9°) o ingannare Perri concludendo il suo tentativo (20°).

Kylian Mbappé viene portato in trionfo dai suoi compagni di squadra dopo la vittoria del PSG nella Coupe de France contro il Lione questo sabato. LP/Arnaud Journois

Senza successo, come questo cross di Dembélé che il capitano dei Blues, a tutta velocità, manda tra le nuvole (39esimo). La sua migliore occasione dei primi quarantacinque minuti resterà dunque questa acrobatica forbice, avviata da un servizio di Marquinhos, ma che non conterà nulla visto che il numero 7 era in realtà in fuorigioco.

La cosa principale è lì

Il gol d’apertura con il colpo di testa di un ottimo Dembélé (23°) e il secondo gol di Ruiz (34°), prima dell’intervallo, avrà il merito di offrire un po’ più di spazio nella ripresa. Non cattive notizie per un Mbappé attento ma ancora non vincente. Barcola potrebbe lasciarsi passare il cross di Dembélé, ma il tiro di Mbappé sarà bloccato da O’Brien (49esimo).

Il riassunto di un secondo periodo in cui ha provato più volte, spesso cercando di mettersi in posizione d’attacco, a sbilanciare l’avversario fingendo una partenza a sinistra per ritornare meglio ad arricciare un tiro con il piede destro. Invano. Anche quando elimina O’Brien con un controllo mirato, mette il turbo per distinguersi e farsi servire da Barcola, è ancora Matic che, come dieci minuti prima (60°), arriva comunque a ribattere il suo tiro (70°).

Mbappé non avrà segnato la sua quarta vittoria nella Coupe de France con il 36esimo gol nella mia competizione, un 45esimo in questa stagione che gli avrebbe permesso di superare Harry Kane per chiudere la stagione da solo in testa alla classifica marcatori europea. Che importa in realtà, visto che prima di partire per quattro giorni di vacanza al sud prima di unirsi ai Blues, Mbappé avrà raggiunto l’essenziale: vincere un’ultima volta con il Paris.

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