La Svizzera sostiene le speranze del Polisario e dell’Algeria sostenendo il Marocco

La Svizzera sostiene le speranze del Polisario e dell’Algeria sostenendo il Marocco
La Svizzera sostiene le speranze del Polisario e dell’Algeria sostenendo il Marocco
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Il Polisario, guidato dall’Algeria, è stato appena doppiamente rimproverato dalla Svizzera, in seguito al suo tentativo di manipolare l’opinione pubblica facendo credere che esista una rappresentanza ufficiale della milizia separatista a Ginevra e presso le Nazioni Unite.

La Svizzera ha appena inflitto un grave affronto all’Algeria dopo il tentativo di usurpazione firmato dal gruppo separatista da essa finanziato. Il Dipartimento federale degli affari esteri svizzero ha fornito chiari chiarimenti sull’argomento, dando una risposta inequivocabile alla posizione ufficiale della Federazione svizzera.

Il Paese europeo non solo ha parlato a suo nome, ma ha voluto chiarire anche un’altra informazione: Il Polisario o la cosiddetta “Repubblica Araba Democratica Saharawi” meglio conosciuta con il nome “SADR”, non esiste legalmente a livello delle Nazioni Unite. , non è quindi un Paese e la comunità internazionale non lo riconosce come tale.

Questo mette un freno alle farneticazioni della giunta militare algerina che spinge, attraverso un vile ricatto, ad accogliere il leader della milizia, Brahim Ghali, come capo di Stato e a stendergli il tappeto rosso, come ha fatto il presidente tunisino Kais Saied. è riuscito a farlo a margine del vertice Giappone-Africa TICAD8, anche se il Giappone non riconosce né il Polisario né la SADR.

“Non esiste una rappresentanza ufficiale del Fronte Polisario né presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra né presso il Consiglio Federale (governo svizzero)”si legge in una nota verbale indirizzata all’Ambasciata del Regno del Marocco a Berna firmata dal Dipartimento federale svizzero.

La stessa fonte ha precisato che si tratta del front office del cosiddetto Polisario a Ginevra «non gode di alcun privilegio o immunità in Svizzera». L’apertura di un ufficio in Svizzera finanziato con denaro algerino non equivale a un riconoscimento da parte di Berna, e la Federazione svizzera intende chiarirlo per migliorare i suoi rapporti con il Marocco.

In effetti, se questa attenzione è caduta, non è per una coincidenza o per un caso. La Svizzera conosce la delicatezza dell’argomento e la sua complessità e non vuole lasciare spazio a dubbi. Anche Ginevra non vuole essere utilizzata a fini propagandistici.

Se pratiche come queste erano tollerate in passato in alcuni paesi europei che consideravano innocua l’apertura di “sedi” o associazioni del Polisario, oggi sono oggetto di grande attenzione e cautela poiché i rapporti con il Marocco sono posti in primo piano primo piano e non possono subire il gioco malsano dell’apparato algerino.

Nella sua comunicazione, il Dipartimento federale svizzero ha ricordato addirittura di aver messo in guardia il Polisario dall’uso di nomi e titoli che suggerirebbero che si tratti di una rappresentanza ufficiale.

La Svizzera, il cui peso sulla scena internazionale è incontestabile, ricorda quindi un fatto importante: il gruppo Polisario non ha né potere giuridico né politico, né alcuna legittimità per rappresentare la popolazione saharawi, al di fuori della sua immaginazione.

Allo stesso modo, la Federazione Svizzera ha voluto riaffermare la propria posizione sulla questione del Sahara, appoggiando la posizione difesa dal Marocco e invocando una soluzione “politica” di “compromesso” tra le parti coinvolte.

Il presidente del Consiglio nazionale svizzero Eric Nussbaumer ha espresso martedì da Rabat il sostegno del suo Paese ad una soluzione politica “equo, sostenibile e reciprocamente accettabile” al conflitto regionale attorno al Sahara.

“La Svizzera sostiene gli sforzi delle Nazioni Unite e l’azione dell’inviato personale del Segretario generale delle Nazioni Unite per il Sahara, Staffan de Mistura, per raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile, conforme al diritto internazionale e pertinente Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza“, ha affermato al riguardo in una dichiarazione alla stampa al termine del suo colloquio con il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini all’Estero, Nasser Bourita.

Il funzionario svizzero ha inoltre sottolineato che la Svizzera ha ribadito l’importanza degli sforzi seri e credibili del Marocco per una soluzione politica basata sul compromesso, ricordando l’Iniziativa sull’Autonomia presentata al Segretario generale dell’ONU nel 2007.

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