Il gabinetto di sicurezza ha esaminato una nuova proposta per un accordo sulla liberazione degli ostaggi presentata dal leader dello Shabak Ronen Bar, che ieri (domenica) era al Cairo per colloqui con la sua controparte egiziana.
Secondo questa proposta, un piccolo numero di ostaggi (circa 5 secondo alcuni rapporti) verrebbe rilasciato in cambio di una tregua di due settimane nei combattimenti.
Non si è svolta una votazione formale su questa proposta, ma i ministri hanno potuto esprimere la loro opinione. I ministri Gallant, Levin, Regev e Katz (Haïm) si sono detti favorevoli a questa proposta, mentre i ministri Smotrich e Ben Gvir si sono detti contrari. Questi ultimi temono che, sotto la pressione interna e internazionale, i combattimenti non riprenderanno mai. Ritengono che Israele sia sulla cresta dell’onda e non debba lasciar passare questo momento favorevole per raggiungere i suoi obiettivi di guerra.
Secondo una fonte vicina alla vicenda, però, non è l’ottimismo a regnare: “È come ogni volta da gennaio. Negoziamo davanti a noi stessi, nella migliore delle ipotesi davanti ai mediatori. Non abbiamo mai condotto veri negoziati con Hamas. Espongono le loro richieste e non variano di un millimetro: la fine definitiva della guerra e il ritiro totale dalla Striscia di Gaza. Questo non accadrà”.
Nonostante tutto, i colloqui stanno riprendendo e questo progetto di proposta potrebbe servire come base per un futuro accordo. Il primo ministro Netanyahu ha incaricato Ronen Bar di massimizzare i guadagni per Israele sulla base di questa proposta.