“Ho scoperto questo sentiero per caso e me ne sono innamorato”, ha spiegato sabato Ami Gyger, ideatore del nuovo sentiero Rameule, in occasione della sua inaugurazione. Partendo sopra Souboz, in prossimità dei parcheggi all’ingresso del paese, il percorso di circa 4 km termina sull’altopiano da cui prende il nome il sentiero, sovrastato dalla vetta del Moron. Per Ami Gyger, una bambina del villaggio, il sentiero ha carattere. “Passa vicino ad un ghiaione di sassi caduti dalla parete nord della montagna, è impressionante! La passeggiata si svolge in mezzo alla natura, è un luogo molto selvaggio.”.
Come per confermare le sue parole, un cervo saltò fuori dal bosco e si soffermò qualche istante vicino al cancello dove inizia la Rameule.
Scomparso e poi riapparso
Ma oltre ad essere circondato da una fauna selvatica preservata, il sentiero ha una storia che vale di per sé la deviazione. E Ami Gyger non si è risparmiato nel trovare tracce della prima apparizione del sentiero su una mappa, che risale al 1916. È poi misteriosamente scomparso nel 1938 per riapparire 16 anni dopo, leggermente modificato. Negli anni ’80 un aereo militare si schiantò nei pressi dell’imbocco del sentiero, che allora esisteva solo in parte. Nel 2005 il sentiero è completamente scomparso dalle mappe. Verrà riesumato solo nel giugno 2024 da un esercito di volontari supervisionati dall’associazione Berne Rando.
Grazie a loro ma anche alla collaborazione dei proprietari terrieri e del comune di Petit-Val – rappresentato dalla consigliera comunale Irène Liechti – è ora possibile percorrere un anello che collega Souboz, Moron e Les Ecorcheresses, o poi dirigersi verso le gole del Pichoux .
“È positivo, ci permette di valorizzare la regione e di sfruttarne il potenziale”, ha osservato Irène Liechti, anche lei affascinata da questo sentiero.
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