Affascinante senza essere entusiasmante, la squadra francese ottiene il secondo successo consecutivo, il primo dopo le amichevoli tra Cile e Lussemburgo di marzo e giugno prima degli Europei. In Germania, agli Europei, non ha mai vinto due partite di fila o ai rigori contro il Portogallo (0-0) dopo aver sconfitto il Belgio (1-0). Sono anche i Red Devils che incontra questo lunedì a Bruxelles per confermare il suo leggero miglioramento. Non necessariamente nel gioco ma almeno nel registro offensivo, mentre in questo primo raduno autunnale mancano Kylian Mbappé, lasciato a disposizione del Real Madrid, e Antoine Griezmann, ritirato.
Nel contenuto, i Blues non hanno suscitato alcun entusiasmo, riuscendo raramente a moltiplicare movimenti soffocanti contro una nazionale israeliana debole nel modo di difendere, nel pressare, procedendo in contropiede il più delle volte su perdite di palloni che cadono dal cielo come un regalo. Come quello di Michael Olise, che porterà, con sorpresa di tutti, al pareggio di Omri Gandelman (1-1, 24esimo) dopo una serie di fallimenti individuali nella marcatura o nel piazzamento, da Jules Koundé a William Saliba passando per Aurélien Tchouaméni.
I “locali”, in blu, hanno segnato con il primo tiro in porta. È stato Eduardo Camavinga, molto interessante nella gestione della palla e nelle sue direzioni, a portare in vantaggio la sua squadra con un tiro dalla distanza che Omri Glazer, più vicino ad una parata di Jean-Claude Dusse che ad una parata del portiere, aveva accompagnato nelle sue gabbie (0- 1, 7°) avvolgendosi attorno alla palla.
Una vittoria che non maschera le difficoltà
Se i Blues hanno mostrato qualche segnale di vitalità in attacco, c’entrano molto Randal Kolo Muani e Christopher Nkunku (autore del 2-1), con le loro gare, il gioco negli spazi piccoli e una buona dose di voglia. Non appartengono alla categoria dei migliori attaccanti del mondo, tutt’altro, ma avevano qualcosa in più, questa grinta che manca alla A nel 2024 e ha reso le loro uscite così dolorose. Nel calcio come altrove, la noia prende l’ascensore e il piacere prende le scale e invertire le curve richiederà tempo.
Nella ripresa, il quartetto offensivo sarà schierato diversamente: Nkunku diventerà trequartista, Ousmane Dembélé si sposterà a sinistra – una rarità – e Olise si trasformerà in ala destra. Attesissima, la nuova pepita del Bayern Monaco ha palesemente mancato il bersaglio, con notevoli sprechi e una disinvoltura che ricorda il dilettantismo di giocatori sopra la media che dimenticano di farsi male e di mirare correttamente. Al termine della sua terza selezione, il fenomeno resta classico in una rosa che conta 18 presenze in media per giocatore, segno del cambio di epoca che Didier Deschamps sta operando, tanto per scelta quanto per obbligo nel contesto degli assenti , il capitano e il suo ex vice-capitano distruggono i marcatori con le loro 223 partite internazionali cumulative.
Questa vittoria logica non nasconde le difficoltà tricolori nel mantenere una pressione costante su Israele, nel fornire uno spettacolo riuscito, con cross, presenza e peso in superficie per un portiere torturato se non nel finale, con i gol di Mattéo Guendouzi e Bradley Barcola, due sostituti marcatori, quando i protetti di Ben Simon non avevano più niente nei calzini. Questo scenario non esisteva prima, riferendosi ad una Francia ancora troppo timida nelle sue intenzioni. Potrebbe crescere, ma cresce meno rapidamente della monotonia che sempre lo accompagna.
Foglio della partita
Metà tempo: 1-2.
Arbitro: M. Dabanovic (MNE).
Ma. Israele: Gandelman (24e). Francia: Camavinga (7e), Nkunku (28e), Guendouzi (87e), Barcola (89e).
Avvertimento. Francia: Camavinga (18e).
Israele: Glazer (cap.) – Feingold, Nachmias, Baltaxa – Haziza (Biton, 76e), Jaber (Gropper, 76e) – Gloukh, Abu Fani (Azoulay, 67e), Gandelman (Peretz, 62e) – Abada, Baribo (Khalaili, 62e) ). Cella. : Ben Shimon.
Francia : Maignan – Koundé, Konate, Saliba, T. Hernandez (Worthy, 90°), Tchouameni (cap., Zaire-Emery, 90°), Camavinga (Fofana, 70°), Dembélé, Olise (Barcola, 70°), Nkunku (Guendouzi, 77° ) – Il Colore dei Muani. Cella. : Deschamps.