Bilancio 2025: sull’imposta sul reddito, il governo fa un regalo involontario ai francesi

Bilancio 2025: sull’imposta sul reddito, il governo fa un regalo involontario ai francesi
Bilancio 2025: sull’imposta sul reddito, il governo fa un regalo involontario ai francesi
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La buona notizia fiscale della giornata è arrivata dall’INSEE. Nella presentazione completa del bilancio 2025, l’Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici ha pubblicato giovedì 10 ottobre il suo nuovo dato sull’inflazione al netto del tabacco per il 2024. E, sorpresa, pari all’1,8%, è molto più basso di quello utilizzato da Michel Il governo Barnier metterà a punto il suo disegno di legge finanziaria (PLF).

Bercy si è infatti basata sull’inflazione al 2%, annunciata diverse settimane fa, per rivalutare la scala dell’imposta sul reddito: i famosi scaglioni fiscali all’11%, 30%, 41% e 45%.

Tuttavia, rivalutandoli più dell’indice tradizionalmente utilizzato, il Ministero dell’Economia fa un piccolo regalo a ciascuna famiglia soggetta all’imposta sul reddito. Ad esempio, con un aumento del 2%, l’ingresso nella prima tranche è a 11.520 euro per quota d’imposta invece di 11.497 euro se la scala fosse stata costruita con un aumento dell’1,8%.

Abbastanza per risparmiare decine, anche centinaia di euro per famiglia a seconda del reddito. Dei circa 18 milioni di contribuenti che pagano le tasse, il conto potrebbe ammontare a decine o addirittura centinaia di milioni di euro di mancati introiti per le autorità fiscali.

Deputati e senatori potrebbero correggere la situazione

Una svolta statistica che arriva in un brutto momento poiché lo Stato cerca con ansia 60 miliardi di euro per completare il bilancio del prossimo anno. Interrogato, Bercy “non rilascia alcun commento per il momento”.

Tuttavia, il dono fiscale potrebbe essere di breve durata. Il PLF, presentato giovedì al Consiglio dei ministri, verrà ora discusso in Parlamento. Nulla impedisce a deputati e senatori di correggere la situazione.

Per ironia della sorte, per diverse settimane, al picco più alto dello Stato, si è trattato piuttosto di una deindicizzazione delle fasce superiori della scala allo studio. La manovra ha avuto il vantaggio di recuperare facilmente miliardi di euro di entrate aggiuntive portando più rapidamente i contribuenti più agiati, che hanno aumenti di stipendio, nelle fasce più alte.

Alla fine Bercy ha optato per la soluzione opposta, che ha il merito di preservare il potere d’acquisto dei francesi. Ma che priva lo Stato di 3,7 miliardi di euro di entrate fiscali aggiuntive.

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