Nessuna condizionale prima di 15 anni per Brandon Metallic

Nessuna condizionale prima di 15 anni per Brandon Metallic
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La decisione è stata emessa giovedì dal giudice Guy de Blois della Corte Superiore. Poiché l’omicidio di un uomo sulla ventina e l’omicidio colposo di una bambina di tre anni sono avvenuti il ​​15 maggio 2021 e Brandon Metallic è stato incarcerato da quel momento, gli restano un minimo di 12 anni e 13 giorni di pena. servire prima di richiedere la libertà condizionale.

Il gip ha infatti inflitto due condanne, una a 15 anni in relazione all’omicidio non premeditato del giovane, e l’altra a 12 anni nel caso dei fatti che hanno portato alla morte della piccola. Il divieto di pubblicazione pregiudica l’identità delle vittime.

Poiché Brandon Metallic è stato incarcerato per 1084 giorni, non potrà richiedere la libertà condizionale fino al 16 maggio 2036. La pena di 12 anni nel caso dell’omicidio della ragazza verrà scontata contemporaneamente alla prima, invece che essere consecutivi.

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Il procuratore dell’accusa penale, Florence Frappier Routhier, ritiene che giustizia sia stata fatta in seguito alla sentenza pronunciata dal giudice Guy de Blois. (Gilles Gagné, collaborazione speciale)

“In caso di omicidio, l’ergastolo è automatico, anche se è possibile richiedere la libertà condizionale. La detenzione preventiva in un caso di omicidio conta sempre come semplice, invece che una volta e mezza negli altri casi. Questo è il motivo per cui Brandon Metallic non potrà richiedere la libertà condizionale prima del 16 maggio 2036″, spiega Florence Frappier Routhier, pubblico ministero per i procedimenti penali in questo caso.

Si dichiara soddisfatta della sentenza inflitta dal giudice di Blois, sentenza che corrisponde a quanto da lei suggerito durante la rappresentazione della sentenza del 18 aprile.

“Il giudice ha approvato la lettura che abbiamo fatto del fascicolo. Riteniamo che giustizia sia stata fatta. La condanna all’ergastolo non riporta indietro le vittime ma protegge la comunità”, ha aggiunto.

Le prove presentate al processo tra il 16 gennaio e il 7 febbraio hanno dimostrato che Brandon Metallic, che si trovava con un amico, aveva sparato al giovane nel bel mezzo della giornata del 15 maggio, quando un malinteso ha punteggiato la conversazione che aveva avuto con lui vittima, nel salotto di casa.

Quell’amico, Kennedy Martin, ha visto Brandon Metallic sparare due colpi con la sua pistola modificata. È fuggita dalla scena per chiedere aiuto alla polizia. In quel momento la bambina stava facendo il bagno. Poco dopo, l’assassino è sceso nel seminterrato della casa e ha sparato tre colpi. Uno dei proiettili è passato attraverso il soffitto della cantina, poi attraverso il pavimento del bagno dove si trovava la bambina. Il proiettile le ha attraversato il corpo, uccidendola all’istante.

Diverse aggravanti, nessuna attenuante

Il giudice di Blois si è affidato alla giurisprudenza per valutare la pena inflitta al 31enne. Ha riscontrato diverse aggravanti nel caso di Brandon Metallic, che si è difeso da solo.

Il magistrato ha evidenziato la sua mancanza di collaborazione durante la redazione del verbale pre-sentenza, il fatto di essere stato accusato di aver aggredito un agente penitenziario nel maggio 2021, di aver fabbricato un’arma in carcere, di aver dimostrato mancanza di rispetto delle regole di detenzione, oltre a non esprimere alcun rimorso per le sue azioni. Inoltre non ha mai riconosciuto l’autorità del tribunale per processarlo.

Anche la gravità degli atti commessi e le circostanze in cui Brandon Metallic ha sparato hanno attirato l’attenzione del giudice.

L’omicidio del giovane è dunque il risultato di un impulso che non era stato provocato da questa vittima. L’assassino ha affermato che la vittima aveva tentato di avvelenarlo ma non è stata trovata alcuna prova a sostegno di questa affermazione.

Gli spari sparati dal seminterrato sono stati effettuati in totale mancanza di rispetto per la vita della ragazza. Brandon Metallic ha anche minacciato Kennedy Martin e gli agenti di polizia che si sono avvicinati alla casa in Riverside Street.

Il giudice di Blois ha preso in considerazione l’impatto complessivo dei fattori aggravanti il ​​caso di Brandon Metallic, il fatto di aver sparato al giovane a breve distanza, con un’arma il cui caricatore era stato modificato, l’assenza di motivo dello sparo e la mancanza di appoggio per vittime, precedenti penali di aggressioni passate, l’impatto delle morti sulle famiglie e sulla comunità, la vulnerabilità della ragazza e la gravità delle azioni.

L’assenza di rimorso non può costituire un’aggravante in diritto ma l’assenza di attenuanti può contribuire alla durata della pena, ha sottolineato il giudice.

Dopo il suo rilascio, a Brandon Metallic sarà vietato detenere armi da fuoco o qualsiasi altro tipo di arma da caccia, nonché esplosivi per il resto della sua vita. Il magistrato ha inoltre stilato un elenco di una ventina di persone, in maggioranza familiari delle vittime, con le quali l’imputato non potrà comunicare durante la pena.

“Auguro al signor Metallic una buona riabilitazione, a partire da ora”, ha concluso Guy de Blois.

La sentenza è stata emessa in videoconferenza, con il giudice, gli avvocati, Brandon Metallic e alcune persone che hanno assistito o partecipato al processo presenti in almeno cinque luoghi diversi. L’assassino si trovava nel carcere di Roberval quando è stata pronunciata la sentenza.

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