I francesi sono scettici sul futuro del settore in Francia, secondo uno studio

I francesi sono scettici sul futuro del settore in Francia, secondo uno studio
I francesi sono scettici sul futuro del settore in Francia, secondo uno studio
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Il settore nel suo insieme soffre di un’immagine ancora poco lusinghiera tra i più giovani.

Meno di un francese su due afferma di averlo fatto « Fiducia » nel futuro dell’industria, un settore che fatica ad attrarre i giovani anche se inquina meno e paga meglio di quello che immaginano, secondo un sondaggio pubblicato mercoledì 9 ottobre dallaNuova fabbrica . Il 59% degli intervistati per l’occasione « avere una buona opinione » industria in Francia, in particolare nei settori aeronautico, automobilistico, militare e cosmetico, ma solo il 48% degli intervistati ha « Fiducia » nel futuro di questo settore, nonostante il posto prioritario attribuito da Emmanuel Macron alla reindustrializzazione del Paese.

Secondo l’ultimo barometro della società Trendeo pubblicato a settembre, l’apertura di nuove fabbriche sembra essersi arrestata rispetto all’estate scorsa, ma il saldo delle aperture di fabbriche rimane positivo. Secondo lo studio, la ripresa dell’occupazione industriale in Francia, percepibile già da diversi anni, sembra cominciare a farsi strada nella testa delle persone, poiché poco più di un terzo degli intervistati (37%) crede ancora « che si perdono più posti di lavoro nell’industria » di quanto creato.

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Stipendi “più bassi”.

Tuttavia, sembrano essere ancora necessari grandi sforzi per consolidare questa tendenza, soprattutto perché il settore ha decine di migliaia di posti di lavoro da coprire. Secondo lo studio il settore nel suo complesso soffre di un’immagine ancora poco lusinghiera tra i giovani. Il 27% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni pensa che l’industria rappresenti più della metà delle emissioni di gas serra in Francia (rispetto al 18% dei pensionati) e quasi l’80% pensa che le emissioni di gas serra CO2 dell’industria francese siano aumentate dal 1990, il doppio di quelle le popolazioni più antiche.

Luoghi comuni smentiti dal Consiglio Superiore del Clima, che fissa al 17% la quota di emissioni di gas serra dell’industria in Francia, e dalle statistiche pubbliche, che stabiliscono un calo delle emissioni dell’industria quasi costante dal 1990, sia nell’industria manifatturiera che in quella industriale. energia. Stesso divario tra la percezione delle generazioni più giovani e la realtà, per quanto riguarda gli stipendi: il 42% dei 18-24enni pensa che gli stipendi siano “meno buono” nell’industria che in altri settori, mentre “gli stipendi netti sono in media i più alti del settore”secondo un rapporto INSEE pubblicato nel 2023. L’indagine è stata realizzata da Infopro Digital con il sostegno della CCI e della Fabrique de la Cité dal 2 aprile al 20 maggio 2024, su un campione di 1000 persone, secondo la quota metodo.

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