Quando un algoritmo decide la distribuzione degli studenti nelle classi

Quando un algoritmo decide la distribuzione degli studenti nelle classi
Quando un algoritmo decide la distribuzione degli studenti nelle classi
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A Uster, nel cantone di Zurigo, è stato utilizzato un algoritmo per garantire un’equa distribuzione degli studenti tra scuole e classi, soddisfacendo sia i requisiti di prossimità che di equità sociale.

Distribuire equamente gli studenti tra le scuole, evitando viaggi che per alcuni sono troppo lunghi, rappresenta una sfida importante. Allora perché non utilizzare un algoritmo per risparmiarti questo mal di testa? Questa misura è stata adottata prima dell’anno scolastico in corso a Uster, riferisce l’organizzazione AlgorithmWatch CH.

Software per sostituire i post-it

In questa cittadina del cantone di Zurigo, Patricia Bernet, consigliera comunale e direttrice delle scuole, ritiene che il processo tradizionale (utilizzando tabelle Excel o addirittura post-it) sia laborioso e soggetto a errori. C’è da dire che il compito non è semplice, perché è necessario destreggiarsi tra molti parametri come ad esempio la distanza degli spostamenti degli studenti. Inoltre, è necessario rispettare la legge federale, che richiede un’equa composizione delle classi, evitando una concentrazione troppo elevata di studenti socialmente o linguisticamente svantaggiati.

Il Comune di Uster è venuto a conoscenza del progetto sviluppato dal politologo zurighese Oliver Dlabač, una soluzione informatica che, secondo il suo ideatore, fa senza errori ciò che farebbe un uomo con tempo e risorse infinite. Il sistema è infatti in grado di analizzare migliaia di scenari in pochi secondi. “Gli studi dimostrano che: dal 30 al 40% degli studenti socialmente e linguisticamente svantaggiati diventano visibili gli effetti negativi sull’intera classe – al di sotto di questa soglia però non esiste alcun legame sistematico tra composizione e rendimento”, spiega Oliver Dlabač, citato in l’articolo AlgorithmWatch CH (in tedesco).

Da parte sua, la consigliera comunale Patricia Bernet ammette di avere timori sull’utilizzo di questo tipo di tecnologia per disperdere gli scolari. Ma lei dice di aver affrontato i fatti. “Ci sentiamo obbligati a sfruttare tutte le possibilità che garantiscono un miglioramento dell’equità delle opportunità richieste dalla legge. Siamo stati eletti per questo e se c’è una strada che ci convince ci sentiamo in dovere di usarla”, confida.

Cosa fa l’algoritmo?

Il software inizia determinando le scuole appropriate per ogni studente, in base alla distanza e alla sicurezza del viaggio. Gli studenti vengono poi raggruppati in piccoli blocchi residenziali, tenendo conto dei dati fiscali anonimi per stimare il tenore di vita delle famiglie. L’algoritmo suggerisce quindi ottimizzazioni che vengono esaminate dai presidi scolastici prima di essere convalidate, consentendo loro di apportare modifiche manuali, se necessario.

Un’accoglienza positiva

L’esperienza condotta a Uster mostra che l’algoritmo è stato ben accettato da genitori e insegnanti. Patricia Bernet segnala scarsa resistenza e soddisfazione per l’equità del processo. Tuttavia, sono necessari alcuni aggiustamenti, in particolare per tenere conto delle opinioni degli insegnanti sulle dinamiche specifiche tra determinati studenti. Si noti che è stata sviluppata un’applicazione web per consentire ad altre autorità interessate di utilizzare il sistema.

#Swiss

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