Calvados. In sciopero i dipendenti delle strutture che accolgono persone con disabilità

Calvados. In sciopero i dipendenti delle strutture che accolgono persone con disabilità
Calvados. In sciopero i dipendenti delle strutture che accolgono persone con disabilità
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Su appello nazionale dei sindacati FO e CGT, diversi dipendenti di case gestite dall’associazione per disabili APF Francia, che accolgono persone con disabilità, hanno scioperato questo martedì 8 ottobre 2024. Un giorno scelto mentre il comitato sociale e la riunione economica straordinaria si riunisce a causa di gravi difficoltà finanziarie.

“Stiamo scioperando per sostenere i nostri 300 colleghi dei centri di gestione condivisa che stanno per essere licenziati. Si occupano di tutto, buste paga, ecc. Su dodici centri in Francia, otto chiuderanno”, spiega Philippe Tanguy, rappresentante sindacale della CGT e dipendente della casa Soleil a Fleury-sur-Orne (Calvados). “Nella nostra casa e in quella di Douvres-la-Délivrande, 34 dei 110 dipendenti sono in sciopero”, continua il sindacalista.

I dipendenti in sciopero denunciano anche condizioni di lavoro e di accoglienza peggiorate negli anni. Soprattutto l’assenza di dipendenti non sostituiti ha delle conseguenze “nel sostegno ai residenti, con docce non sempre fatte e colazioni non sempre servite”.

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Un deficit finanziario record

Anche i dipendenti esprimono i loro sentimenti “Maltrattamenti istituzionali sia per i residenti che per i dipendenti stanchi e con il morale basso”. Secondo i sindacati CGT e FO questa situazione è dovuta “alle scelte strategiche sbagliate della leadership nazionale”.

Contattata, l’APF Francia handicap ha risposto in un comunicato stampa che stava trasmettendo “una crisi finanziaria senza precedenti con un deficit record di 37,7 milioni di euro”. Con l’obbligo per l’associazione di rivedere il proprio modello economico.

Una situazione derivante, tra l’altro, dalla crisi sanitaria legata al Covid, dagli aumenti salariali legati in particolare al Ségur de la santé “e insufficientemente finanziati dalle autorità di controllo, come i consigli dipartimentali e le aziende sanitarie regionali”. La direzione nazionale sottolinea anche l’aumento dei costi operativi legati al perdurare dell’inflazione. Così come il crescente ricorso al lavoro temporaneo “per compensare la scarsa attrattività del settore”.

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