“Immergere navi per realizzare barriere artificiali”: il progetto insolito e unico realizzato a La Ciotat

“Immergere navi per realizzare barriere artificiali”: il progetto insolito e unico realizzato a La Ciotat
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La città di Fos-sur-Mer sta attualmente lavorando all’installazione di barriere artificiali da trovare “il suo golfo d’altri tempi, pieno di pesci”, e proteggere l’erbario della Posidonia; a Port-de-Bouc è stato inaugurato l’anno scorso un percorso sottomarino con strutture per la fauna e la flora marina; a Marsiglia, le dieci statue del museo sottomarino, in catalano, sono diventate barriere artificiali da quattro anni… E a La Ciotat, la Città vuole intraprendere a sua volta un progetto insolito per preservare la biodiversità marina.

“Immergere le navi per creare barriere coralline artificiali”, afferma Jean-Marc Martinez, consigliere comunale di La Ciotat, delegato all’ambiente e presidente dell’Osservatorio ambientale di La Ciotat. Un’idea in discussione con l’autorità di pesca di La Ciotat e il club subacqueo GEPS di Ciotaden.

“Ma attenzione, la nave verrà decontaminata prima” assicura il responsabile del progetto. Ciò consentirebbe di riciclare navi il cui smantellamento può essere difficile. “Ho chiesto il costo e pare che per una barca dell’arsenale di Tolone siano milioni”sottolinea l’eletto per l’ambiente.

Uno studio promettente

Il vantaggio ecologico di un simile progetto è dimostrato. Lo testimoniano i relitti che giacciono da decenni nella baia di La Ciotat. In particolare gli aerei P-38 della Seconda Guerra Mondiale, affondati nel 1944, che sono diventati rifugi e vivai per i pesci, sui quali si insediano coralli, alghe, ricci di mare… Un intero ecosistema marino.

#French

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