Il Parlamento europeo si rifiuta di discutere gli accordi con il Marocco su richiesta dei sostenitori del Polisario

Il Parlamento europeo si rifiuta di discutere gli accordi con il Marocco su richiesta dei sostenitori del Polisario
Il Parlamento europeo si rifiuta di discutere gli accordi con il Marocco su richiesta dei sostenitori del Polisario
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L’8 ottobre 2024, il Parlamento Europeo (PE) ha rifiutato categoricamente una proposta avanzata dagli eurodeputati filo-separatisti che volevano inserire all’ordine del giorno un dibattito sulle recenti sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) in materia di pesca e accordi agricoli tra il Marocco e l’Unione Europea.

Questa iniziativa del gruppo di sinistra è stata spazzata via dalla grande maggioranza dei deputati di diversi partiti, testimoniando un approccio unanime alla questione del Sahara Occidentale e il venir meno del sostegno al movimento Polisario all’interno delle istituzioni europee.

Il tentativo di discutere le decisioni della CGUE ha fatto eco alle preoccupazioni sollevate da queste sentenze, che mettono in discussione la legalità dell’inclusione dei prodotti del Sahara negli accordi dell’UE con il Marocco. Questo punto giuridico ha alimentato le tensioni tra il regno di Shereef e l’Unione Europea, provocando una forte reazione da parte del Marocco, che ha denunciato quello che considera un “palese pregiudizio politico” da parte della Corte. Il governo marocchino ha difeso vigorosamente la sua posizione, affermando che non accetterà alcun accordo che possa minare la sua sovranità e integrità territoriale.

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La bocciatura della proposta di dibattito da parte del Parlamento europeo si inserisce in un quadro più ampio di difesa delle relazioni bilaterali tra Marocco e UE. Ciò fa seguito anche a una dichiarazione congiunta di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, e Josep Borrell, alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri, che hanno riaffermato l’impegno dell’Unione nei confronti del partenariato con il Marocco. Nel loro intervento, i due funzionari hanno sottolineato l’importanza di mantenere e rafforzare i legami tra l’UE e il Marocco, insistendo sul principio secondo cui “pacta sunt servanda”, cioè che gli accordi devono essere rispettati.

Questa posizione è condivisa anche da altri Stati membri, in particolare dalla Spagna, che svolge un ruolo chiave nelle dinamiche regionali. Il ministro spagnolo dell’Agricoltura Luis Planas ha espresso il suo sostegno al rafforzamento delle relazioni bilaterali con il Marocco, dimostrando un fronte unito all’interno dell’UE a favore del regno. Questo contesto dimostra che, nonostante le incertezze che persistono attorno alla questione del Sahara Occidentale, la tendenza attuale si sta muovendo verso una conferma dell’alleanza tra UE e Marocco, sia sul piano economico che su quello politico.

Il rifiuto di questa proposta di dibattito sugli accordi UE-Marocco rivela la crisi di legittimità di cui soffre il Polisario e il suo sponsor algerino, le cui rivendicazioni sembrano sempre meno sostenute all’interno delle istituzioni europee. Questa svolta rappresenta un indebolimento della causa separatista, soprattutto perché le decisioni della CGUE, sebbene giuridicamente significative, non riflettono l’accettazione delle rivendicazioni del Polisario.

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