Ucciso dal vicino di casa a Lac-Saint-Charles: “Ci sono stati grossi errori”, ritiene il figlio della vittima

Ucciso dal vicino di casa a Lac-Saint-Charles: “Ci sono stati grossi errori”, ritiene il figlio della vittima
Ucciso dal vicino di casa a Lac-Saint-Charles: “Ci sono stati grossi errori”, ritiene il figlio della vittima
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Uno dei figli di Jacques Côté critica severamente la polizia del Quebec per non essere intervenuta presso Kim Lebel prima che commettesse l’irreparabile.

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“Sono sicuro al 120% che la morte di mio padre avrebbe potuto essere evitata”, afferma Simon Côté.

Al centro delle sue domande ci sono i “ritardi” con cui gli agenti di polizia agiscono dopo l’emissione di un ordine giudiziario affinché Kim Lebel venga curato e riceva cure.

“Ho ancora la conferma nella mia testa che ci sono stati grossi errori”, dice l’uomo in lutto che è “ancora devastato” come due anni fa.

“Non stiamo aspettando un altro trimestre [de travail des policiers]. Heille, c’era un giudice che diceva che c’era pericolo. Svegliati”, sospira, il primo giorno dell’inchiesta pubblica.

Precisa di non avere nulla da rimproverare ai genitori della persona che “hanno fatto tutto il possibile” e aggiunge che seguirà da vicino l’inchiesta pubblica nonostante le sue opinioni “divise” su questo esercizio.

“Ovviamente aspetto risposte, ma allo stesso tempo cambierai davvero?”

Nel 2023, il direttore del procedimento penale e penale ha escluso qualsiasi negligenza criminale da parte della polizia.

Lesioni mortali

Nel pomeriggio di lunedì è stata la volta del patologo forense DRif Alexandra Gauthier-Bastien testimonierà.

Le gravi lesioni riscontrate alla testa della vittima, tra cui otto lacerazioni e diverse fratture del cranio, sono state fatali per la vittima. Non è stato possibile stabilire il numero degli impatti con un oggetto contundente, ma si sono verificati “diversi”.

“È certo che non stiamo parlando di una vittima che aveva una possibilità di sopravvivenza, anche con un intervento medico rapido e completo”, ha spiegato D.Rif Gauthier-Bastien.

La tossicologa forense Véronique Gosselin ha invece confermato che non è stata trovata alcuna traccia di alcol nel corpo né di Kim Lebel né della vittima.

Nel caso di Lebel sono state trovate tracce di un farmaco spesso prescritto per disturbi psicotici, ma non è stata effettuata alcuna analisi per il litio, un altro farmaco che gli era stato prescritto.

Infine, abbiamo appreso che il nome di Kim Lebel, la cui deposizione era prevista per il 17 ottobre, per il momento non figura più sulla lista dei testimoni, per ragioni che non sono state spiegate. Ricorda che gli inviti del medico legale non sono vincolanti.

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