“La carne del mondo” – Tamara Kostianovsky al Museo della caccia e della natura

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Per gentile concessione del Musee de la Chasse et de la Nature, Galleria RX&SLAG e dell’artista_ © Théo Pitout

Per la sua prima mostra in Francia, l’artista Tamara Kostianovsky presenta le sue opere al Museo della Caccia e della Natura, a Parigi, fino al 3 novembre.

Distribuite nelle diverse sale del museo, le opere tessili, animali e vegetali,
scandiscono il viaggio del visitatore ed entrano in un dialogo intimo con le collezioni. Il contemporaneo incontra lo storico, tra rottura e continuità. L’esperienza vuole essere coinvolgente e introspettiva… invitando lo spettatore a mettere in discussione il proprio rapporto con la natura, così come il consumo di cibo e abbigliamento. Dovremmo ancora sopravvivere a spese degli altri? Evolversi in una vanità a grandezza naturale è, in un certo senso, diventare tutt’uno con questo ceppo d’albero tagliato o questa carcassa sospesa nell’aria… tra vita e morte… metamorfizzata.

Per gentile concessione del Musée de la Chasse et de la Nature, della Galleria RX&SLAG e dell’artista – © Théo Pitout

L’utilizzo dell’upcycling sottolinea una dimensione ciclica e casuale della vita e delle cose… “nulla si perde, tutto si trasforma”… ma risveglia anche un sentimento di responsabilità… individuale e collettiva. Mettere in prospettiva i nostri desideri e bisogni per risvegliare una forma di consapevolezza dell’effimero. L’opera d’arte vi partecipa
padronanza delle risorse sublimando la bellezza della “carne del mondo”. I pezzi di
tessuti colorati, diventano questa carne… letterale e metaforica. Leggere negli anelli di un albero abbattuto, la sua età e la sua storia… e vedere un uccello emergere dalle viscere di un bue scuoiato… significa confrontarsi con l’inferno e il paradiso… bellezza e bruttezza… gioia e
tristezza…la fine e l’inizio…vita e morte. L’artista testimonia la dimensione
paradossale e universale dell’esistenza umana… di fronte alle scelte e
contraddizioni. Fa anche parte della lunga tradizione nella storia dell’arte del bue scuoiato, da Rembrandt a Chagall o Bacon… servire come vanità.

Per gentile concessione del Musée de la Chasse et de la Nature, della Galleria RX&SLAG e dell’artista – © Théo Pitout

Ciò che emerge dalle opere è una violenza anonima e silenziosa… questa brutalità quotidiana che
passa inosservato per compiacenza o abitudine… quello che si esprime attraverso le tacche nel tronco di un altro albero o alla fine dell’esse del macellaio. Eppure, la luce ed i colori, la rotazione nell’aria, danno vita alla morte… aggraziata. Lo spettatore viene sedotto da questa danza macabra… provocando un’ondata di empatia ed emozione. Prende coscienza della bellezza che fiorisce nella diversità delle specie e della vera ricchezza della natura che va rispettata come un’opera d’arte…

Per gentile concessione del Musée de la Chasse et de la Nature, della Galleria RX&SLAG e dell’artista – © Théo Pitout

E infine, se la mostra rendesse lo spettatore un animale a pieno titolo… sublime e
vulnerabile… pieno di speranza per il futuro.

Anna Remuzon


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