A Ginevra lo spettro dei favoritismi

A Ginevra lo spettro dei favoritismi
A Ginevra lo spettro dei favoritismi
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In nome del buon senso non dovremmo limitare le assunzioni familiari legate al direttore? A questa domanda intervenne Robert Cramer. Se si avvia un dibattito sull’opportunità di escludere automaticamente determinate candidature a causa della vicinanza a un dipendente, allora tutte le istituzioni pubbliche devono partecipare alla discussione, ha difeso. Ha ragione lui. Questo dibattito va oltre il campo dei GIS, anche se possibili fallimenti altrove non li esonerano dalla loro attuale responsabilità.

Lo dimostrano: la nomina del padre della consigliera di Stato Delphine Bachmann a capo di un ufficio cantonale e le controverse assunzioni nella città di Ginevra hanno suscitato rabbia. Ciascuno dei casi solleva la questione delle scorciatoie che alcuni sembrano poter prendere per ottenere incarichi nella pubblica amministrazione. Eppure è semplice: quest’ultima, finanziata da tutti, deve essere uguale verso tutti. Ma soprattutto deve saper fugare ogni dubbio su possibili favoritismi.

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Questa vicenda non mette in discussione l’efficienza dei 1.700 dipendenti della SIG. Ricordiamo che l’autorità applica alcuni dei prezzi dell’elettricità più bassi in Svizzera. Il segnale dato da queste dimissioni è rivolto soprattutto ai dirigenti della pubblica amministrazione: sono loro i garanti della fiducia dei cittadini nel loro Stato.

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