Parità politica in Senegal: verso un vicolo cieco! – Il quotidiano

Parità politica in Senegal: verso un vicolo cieco! – Il quotidiano
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La ricerca della parità, soprattutto quella focalizzata sulla sfera politica, richiede una profonda revisione e riforme per non cadere nell’illusione del progresso. È una forma di parità che ha l’arte di ridurre la rappresentanza delle donne in posizioni prestigiose, arrivando fino a concedere alle donne un “diritto di pilotaggio” allo stesso modo degli uomini, ma su una falsa pista.

Di fronte ad una società che perde progressivamente umanesimo e valori, la parità deve orientarsi verso settori che pongano le persone al centro delle azioni. L’uguaglianza di genere deve andare oltre le semplici quote, deve trovare significato anche nel suo impatto. In effetti, le motivazioni fondamentali per la parità non dovrebbero più essere solo una battaglia di equità esclusivamente politica, ma piuttosto una battaglia di impatto umano sul fronte dell’istruzione. E dobbiamo riconoscere che, nonostante gli sforzi, le funzioni elettive non sono riuscite finora a collocarci su questa via salvifica verso la parità, come dimostra l’attuale qualità della vita. Da qui l’importanza di andare verso un percorso di parità più umano, meno politico e non chimerico.
L’istinto di protezione e di educazione delle donne, unito alla loro intelligenza relazionale, conferisce loro naturalmente competenze sociali e sociologiche. Ciò significa che potrebbero essere più avanti degli uomini in termini di conoscenze nei settori dell’istruzione, della formazione, della sanità e del mantenimento della pace.

In Senegal, secondo recenti statistiche, su 261 professori ordinari elencati, solo 30 sono donne, ovvero il 12,12% della forza lavoro totale. Inoltre, la maggior parte degli insegnanti lavora nelle zone rurali, dove le opportunità di formazione o di avanzamento sono limitate. Spesso sono pagate meno degli uomini, il che aggrava ulteriormente il loro accesso limitato a risorse e opportunità. In campo militare, le donne rappresenteranno nel 2024, il 5% del personale dell’Esercito senegalese, mentre la presenza femminile potrebbe offrire numerosi vantaggi, ad esempio per il mantenimento della pace, tesi sostenuta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. È a queste disuguaglianze che la parità deve porre rimedio per un progresso efficace.

Non è sufficiente mobilitarsi a milioni, condurre lotte eminenti, con l’unico scopo di servire negli organismi politici. La parità deve essere una fonte di ispirazione più ambiziosa. E per uscire da questa impasse spetta alle donne scegliere tra la strada delle autorità politiche e quella dei settori strategici.
Astou Dione NDAW
Giornalista

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