Due agenti di polizia di Seine-Saint-Denis sono stati processati per aver sparato otto volte in sei secondi durante un controllo

Due agenti di polizia di Seine-Saint-Denis sono stati processati per aver sparato otto volte in sei secondi durante un controllo
Due agenti di polizia di Seine-Saint-Denis sono stati processati per aver sparato otto volte in sei secondi durante un controllo
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Tre anni dopo saranno processati per violenza intenzionale con un’arma. Questo giovedì, due brigadieri del BAC di Stains (Seine-Saint-Denis) dovranno rispondere delle loro azioni davanti al tribunale di Bobigny.

Nella notte tra il 15 e il 16 agosto 2021, intorno all’1:30, questo equipaggio, in abiti civili e a bordo di un’auto civetta, è intervenuto per controllare un veicolo il cui conducente era ubriaco. Prima si è fermata nei pressi della polizia, l’auto fa retromarcia poi riparte.

Ai due agenti di polizia non è più consentito impugnare armi

Un video amatoriale mostra parte dell’intervento: uno degli agenti tenta di entrare nell’abitacolo e due agenti di polizia sparano più volte contro l’auto. Otto proiettili furono sparati in 6,25 secondi, ferendo gravemente l’automobilista e il passeggero. La loro prognosi vitale è stata compromessa per un certo periodo.

L’autista, Nordine A., è stato colpito cinque volte, all’addome, alle braccia, all’inguine e al torace, provocandogli 127 giorni di inabilità totale al lavoro (ITT). Nella parte posteriore, un proiettile ha colpito il passeggero, Merryl, alla milza. Le furono prescritti 100 giorni di ITT.

Incriminati nel 2022, i dipendenti pubblici, di età compresa tra 29 e 32 anni, non possono più lavorare sulle strade pubbliche né detenere armi. “I miei clienti si sono confrontati con un guidatore pazzo che li ha messi in pericolo e che non potevano fermare senza ricorrere alle armi d’ordinanza. Dimostreremo che queste sparatorie erano pienamente legittime e giustificate”, ha detto all’AFP il loro avvocato Laurent-Franck Liénard.

“Manca un equilibrio nella procedura”

Tuttavia, ha osservato il gip nella sua ordinanza, anche se il comportamento del conducente era pericoloso per gli agenti di polizia durante la retromarcia, gli agenti hanno aperto il fuoco solo successivamente, quando l’autista aveva ripreso a camminare. Prima.

Soprattutto, ha aggiunto, i colpi, alcuni a meno di un metro dalla vittima, non erano proporzionati e non soddisfacevano i requisiti legali di legittima difesa.

“Questo processo sarà quindi indirettamente anche quello dell’allentamento delle norme sull’uso delle armi da fuoco da parte della polizia e dell’invocazione dell’autodifesa in caso di rifiuto di ottemperare”, si legge in un comunicato. il Comitato Giustizia per Nordine.

Nordine A. ha assicurato di non essere a conoscenza della funzione degli agenti di polizia intervenuti in borghese senza segni distintivi. “Manca un equilibrio nella procedura, spero che il tribunale lo ristabilisca”, ha dichiarato Me Margot Pugliese, che difende Nordine.

Nell’ambito di un procedimento accessorio è stato processato in comparizione immediata per rifiuto di ottemperare e violenza intenzionale. In appello è stato condannato a due anni di reclusione.

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