Dopo 4 anni di assenza, Chanel torna al Grand Palais con un’incantevole sfilata

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Mentre resta senza direttore artistico dalla partenza di Virginie Viard lo scorso giugno, la casa Chanel è ripartita, con una collezione firmata Creative Studio (quest’ultimo aveva immaginato anche la precedente collezione haute couture presentata lo scorso giugno tra le mura dell’Opéra Garnier). Il movimento rimane l’elemento centrale di questa collezione. Libera, la donna Chanel si libra attraverso 76 silhouette leggere e ariose. «La collezione serve un’idea e, a tal fine, rende omaggio alle donne che, come Gabrielle Chanel, si sono liberate dallo sguardo della società che gravava su di lei», si legge nelle note della sfilata.

Fotografata da Acielle / StyleDuMonde

Sono le donne pilota, che hanno aperto la strada ad altre, qui rappresentate attraverso i bomber, le tute in faille, le tute e gli abiti uniformi… Sono anche le Garçonnes dei ruggenti anni Venti, che hanno contribuito più che mai all’emancipazione delle donne negli anni ’20 e di chi Gabrielle Chanel era senza dubbio il miglior ambasciatore. La casa Chanel lancia una dichiarazione a tutte queste donne che hanno contribuito a cambiare le mentalità e che continuano a dare ritmo alla sua storia e alle sue collezioni ma anche alle sue muse di sempre, come le modelle Natasha Poli O Mariacarla Boscono.

Fotografata da Acielle / StyleDuMonde

Fotografata da Acielle / StyleDuMonde

Inerente alla storia della casa (e avendo contribuito a emancipare le donne), il tubino nero è immaginato voluttuoso, in giochi di trasparenza o in stile neo-crinolina. Il tweed assume tonalità pastello mentre le mantelle di chiffon donano alla silhouette una nuova dimensione, in versioni minimaliste arricchite da piume colorate.

#Swiss

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