Il Marocco si schiera dietro il Mali contro l’Algeria – La Nouvelle Tribune

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Le relazioni diplomatiche nella regione del Maghreb e del Sahel stanno vivendo una nuova escalation di tensione. Il colonnello Abdoulaye Maïga, ministro di Stato maliano, ha lanciato un duro attacco verbale contro l’Algeria durante la 79a Assemblea generale delle Nazioni Unite, accusando Algeri di ingerenza e di ospitalità di terroristi. Questa carica diplomatica ha avuto l’effetto di una pietra nello stagno, sconvolgendo la scena geopolitica regionale.

In questo contesto esplosivo, il Marocco ha scelto di schierarsi, fornendo sostegno al Mali contro l’Algeria. Omar Hilalerappresentante permanente del regno di Shereef presso l’ONU, ha colto l’occasione per ribadire il concetto, descrivendo l’Algeria come “la madre di tutti i problemi del Sahel e del Sahara”.

Un fronte unito contro le ingerenze algerine

Il discorso di Colonel Maïga ha l’lui ha segnato una svolta nelle relazioni tra Mali e Algeria. Con una verve non comune nelle sedi diplomatiche, ha dichiarato “morto” l’accordo di Algeri, ponendo fine ad anni di mediazione algerina nella crisi del Mali. Questa rottura diplomatica è simile a un terremoto politico, le cui scosse di assestamento si fanno sentire in tutta la regione.

Il Marocco, cogliendo l’occasione, ha subito seguito l’esempio del Mali. Omar Hilale ha formulato un atto d’accusa intransigente contro l’Algeria, accusandola di essere la fonte dell’instabilità regionale. “I confini dell’Algeria pullulano di terroristi, estremisti e separatisti”ha detto, in una dichiarazione che risuona come un’eco amplificata delle parole del ministro maliano.

Questa convergenza di opinioni tra Rabat e Bamako non è casuale. Fa parte di una riorganizzazione delle alleanze regionali, in cui il Marocco cerca di estendere la sua influenza nel Sahel, a scapito del suo rivale algerino. È come se il regno cherifiano avesse trovato nel Mali un alleato adatto per formare un fronte comune contro quella che percepisce come egemonia algerina.

Una nuova dinamica regionale in divenire

L’iniziativa marocchina volta a facilitare l’accesso dei paesi del Sahel all’Oceano Atlantico appare sotto una nuova luce alla luce di questi eventi. Questo progetto, lanciato dal re Maometto VI, potrebbe essere paragonato ad una mano tesa verso gli Stati del Sahel, offrendo loro un’alternativa all’influenza algerina.

L’incontro tra Nasser Bourita, Il ministro degli Esteri marocchino e i suoi omologhi del Sahel a margine dell’Assemblea generale dell’ONU assumono così una dimensione strategica. Simboleggia la volontà del Marocco di proporsi come partner essenziale per i paesi della regione, giocando la carta della cooperazione economica di fronte a quella che denuncia come un’ingerenza politica algerina.

Questa nuova dinamica potrebbe ridisegnare la mappa delle influenze nel Nord Africa e nel Sahel. Il Mali, rifiutando l’accordo di Algeri e accusando l’Algeria di ospitare terroristi, sembra aver aperto una breccia nella quale si è precipitato il Marocco. È come se si stesse formando un nuovo asse Rabat-Bamako, che sfida l’ordine costituito nella regione.

Le sfide di una pace duratura nel Sahel

La sfida per i paesi del Sahel e del Maghreb sarà quella di trovare un equilibrio tra i loro interessi nazionali e la necessità di cooperazione regionale di fronte alle minacce comuni. La strategia maliana, che combina azione militare e sviluppo economico, potrebbe servire da modello, ma il suo successo dipenderà in gran parte dalla capacità del paese. Stati AES unire le forze in questa direzione.

In questo gioco di scacchi diplomatici, ogni mossa conta. Il sostegno dimostrato dal Marocco al Mali contro l’Algeria potrebbe essere il preludio ad una profonda ristrutturazione delle alleanze regionali. Resta da vedere se questa nuova situazione contribuirà a riportare la tanto auspicata stabilità nel Sahel o se non farà altro che esacerbare le tensioni esistenti.

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