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La Coalizione Globale contro il gruppo terroristico Daesh (acronimo arabo per “Stato Islamico”) ha concluso in apoteosi i lavori del suo 11° incontroth riunione ministeriale, che si è tenuta lunedì 30 settembre presso la sede del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, a Washington, DC
Come illustra questa foto di famiglia scattata durante questo incontro, il Marocco, rappresentato dal Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini che vivono all’estero, Nasser Bourita, è in prima linea nella lotta anti-Daesh.
Certo, lo “Stato islamico”, proclamato il 29 giugno 2014 in Iraq e Siria, si è indebolito, ma si è territorializzato in altre regioni, in particolare in Africa e nella regione sahelo-sahariana in particolare, come dimostrato dalla “Gruppo islamico nel Grande Sahara” (EIGS, il cui fondatore, un certo Adnane Abou Walid al-Sahraoui, ex membro della milizia separatista “Polisario”, è stato ucciso nel 2021).
“Nonostante i successi ottenuti nella regione del Medio Oriente, il terrorismo si è ridistribuito verso altre regioni, in particolare in Africa”ha avvertito Bourita nel corso della Conferenza presieduta dal Segretario di Stato Antony Blinken.
“Secondo le Alte Istruzioni di Sua Maestà il Re Mohammed VI, il Marocco si pone come un partner chiave in questa lotta, in particolare attraverso il suo ruolo di co-presidente dell’Africa Focus Group della Coalizione Mondiale, a fianco degli Stati Uniti , Arabia Saudita e Italia »ha sottolineato il signor Bourita, chiedendo “porre l’Africa al centro della lotta globale contro il terrorismo, di fronte all’allarmante aumento delle attività nel continente”.
Bourita ha anche sottolineato l’impatto dell’Ufficio del Programma delle Nazioni Unite per la lotta al terrorismo, con sede a Rabat, che ha formato più di 1.500 esperti africani in meno di tre anni, rafforzando così le capacità del continente di affrontare questa minaccia.
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