Il capo della diplomazia francese, Jean-Noël Barrot, è atterrato in Libano domenica sera, mentre continuano gli attacchi israeliani, in particolare nella periferia sud di Beirut. Al suo arrivo, ha annunciato che la Francia aveva consegnato 12 tonnellate di attrezzature mediche al Libano, una donazione che, secondo lui, avrebbe consentito di curare “mille feriti gravi”.
Il Ministro degli Affari Esteri prevede di “uno scambio con le autorità locali e un sostegno francese, soprattutto umanitario”, secondo il suo entourage. Lunedì avrà diversi incontri con funzionari libanesi e delle Nazioni Unite.
All’arrivo del ministro, il Quai d’Orsay ha annunciato che un secondo francese era morto in Libano in seguito ai massicci bombardamenti israeliani, in circostanze non ancora specificate. Giovedì il ministero ha annunciato che una donna di 87 anni era morta in una “forte esplosione” nel sud del Paese.
Giovedì a New York, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Jean-Noël Barrot ha incontrato il primo ministro libanese Najib Mikati e il suo ministro degli Affari esteri Abdallah Bou Habib. Aveva promesso loro di andare in Libano.
Il ministro incontrerà a turno, lunedì, il patriarca di Antiochia dei Maroniti, il primo ministro, il comandante in capo dell’esercito libanese, il presidente della Camera parlamentare e pranzerà con il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per la Libano e Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL). A conclusione della giornata è previsto anche un momento con la comunità francese di Beirut.
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La Francia ha chiesto sabato, il giorno dell’annuncio della morte del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, vittima di un attacco israeliano, “l’immediata cessazione degli attacchi israeliani in Libano”, indicando di essere “contraria a qualsiasi operazione di terra” nel Paese. . Un messaggio trasmesso dal ministro a Najib Mikati, primo ministro del Libano, nel corso di una conversazione telefonica.
Sabato il primo ministro francese Michel Barnier ha descritto la situazione come “estremamente grave” e si è detto “preoccupato per la sicurezza” dei francesi presenti. Si stima che in Libano vivano più di 23.000 francesi, di cui 21.500 francesi e aventi diritto iscritti nelle liste consolari. Per il momento non è stata fatta alcuna richiesta di lasciare il Paese ai cittadini francesi, a differenza delle Filippine o della Tailandia.
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