Passeggiate – Tempo libero – Una carta per comprendere meglio il Parco del Luberon, tra Vaucluse e le Alpi dell’Alta Provenza

Passeggiate – Tempo libero – Una carta per comprendere meglio il Parco del Luberon, tra Vaucluse e le Alpi dell’Alta Provenza
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A cavallo tra i dipartimenti del Vaucluse e delle Alpi dell’Alta Provenza, con una superficie di 185.000 ettari, il Parco Naturale Regionale del Luberon è uno dei 60 parchi naturali regionali che si trovano in Francia.

Per la Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Paca), titolare del progetto, la questione è quindi cruciale. Al di là del suo forte valore patrimoniale, architettonico e paesaggistico, il Parco è un’istituzione che “attua una politica innovativa e concertata di pianificazione e sviluppo economico, sociale e culturale, rispettosa dell’ambiente“, spiega Georges Botella, consigliere regionale, vicepresidente della commissione biodiversità e parchi naturali regionali.

Per ottenere questa classificazione come Parco Naturale Regionale, e vederlo rinnovato, il Parco redige una carta. È il documento di riferimento che concretizza il suo progetto di tutela e sviluppo sostenibile.

Pertanto, ogni quindici anni, i parchi naturali regionali adattano la loro strategia, al fine di incoraggiare la nascita di progetti e valutare le azioni già implementate. Recentemente, presso il Domaine de la Thomassine a Manosque, il Parco Naturale Regionale del Luberon ha presentato la sua carta e i suoi progetti per il 2024.

Un “processo democratico”

Questa Carta pone in primo piano le domande”l’urbanistica e l’uso del territorio, la consulenza architettonica, il miglioramento dell’ambiente di vita, la tutela dei paesaggi, delle foreste, della fauna e della flora, ma anche il ripristino e la manutenzione dei fiumi, la tutela, il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale e l’azione didattica rivolta alle scuole“, spiega Laure Galpin, direttrice del Parc du Luberon.

Come sarà il territorio tra quindici anni? Quanto sarà cambiato il clima? Come ci muoveremo? Domande a cui la Carta cerca di rispondere. L’ambizione generale è “attuare transizioni favorevoli alla salute e al benessere del nostro territorio e dei suoi abitanti“, precisa la strategia 2025-2040.

Questo è un “processo democratico“, poiché questa Carta è poi sottoposta ad un’inchiesta pubblica, quindi all’approvazione, da parte delle comunità, ad un decreto del Primo Ministro.

Un’inchiesta pubblica dal 2 al 31 maggio

Il parco siamo anche tutti noi“, ricorda Valérie Peisson, assistente comunale responsabile in particolare del patrimonio storico. “Qui si inventa un’altra vita, questa è la linea guida del Parc du Luberonaggiunge Georges Botella. Un parco non può essere messo sotto un tetto. Tutti sono quindi invitati a partecipare alla realizzazione del progetto territoriale e dei suoi valori.

Per questo dal 2 al 31 maggio è in corso un’inchiesta pubblica. Permette un momento di scambio, dove tutti possono andare e incontrare gli attori sul campo, e dove i residenti avranno l’opportunità di esprimersi “.non solo perché siamo sconvolti da un aspetto del progetto“, sottolinea Laure Galpin.

Se rinunciamo a consultare il voluminoso fascicolo, dato che conta 2.400 pagine, potremo quindi recarci in uno degli uffici che si svolgeranno in 18 comuni. Lì il cittadino potrà consultare gli atti dell’indagine, chiedere di incontrare gli investigatori e “effettuare annotazioni su supporto cartaceo, che sarà possibile effettuare anche via email o online“.

Il Parco del Luberon, che conta già 80 comuni integrati, illustra un territorio diversificato. Georges Botella lo sottolinea, è un”mosaico di singolarità la cui sfida è farne una risorsa. Perché ogni Comune deve sapersi identificare con i valori portati da un progetto globale. L’obiettivo è raggiungere i 100 comuni, un’estensione che corrisponde all’attuale perimetro della Riserva della Biosfera Unesco Luberon-Lure.

Per realizzare le cinque missioni affidate dal Codice dell’Ambiente, la consultazione degli eletti locali è essenziale, soprattutto perché la decisione di convalidare la loro adesione al parco dipende dal consiglio comunale dei comuni.

Le azioni sono quindi numerose e gli strumenti non mancano. La Carta “#Luberon 2040” integra chiaramente le questioni attuali. Il parco dimostra sia un record tangibile, la capacità di anticipare e adattarsi, sia una forte ambizione per un modello di società più sobrio, più locale, più sostenibile e più resiliente.

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