Il personale dell’ospedale Pierre Zobda Quitman di Fort-de-France è sotto shock dopo il grave incidente accaduto domenica (21 aprile) al pronto soccorso. Un medico è stato minacciato con una pistola brandita dal parente di un paziente che chiedeva le sue cure.
Un atto inaccettabile per le organizzazioni sindacali dell’ospedale. Il segretario generale del CDMT Santé, Olivier Villeronce, chiede una maggiore sicurezza dei locali, ma anche più senso civico da parte degli utenti. “Le persone non devono avere i nemici sbagliati. Noi, operatori sanitari, siamo lì per poter raggiungere i pazienti e aiutarli. Non possiamo comprendere e accettare un comportamento che porti i nostri professionisti a essere minacciati con un’arma da fuoco, con tutti i rischi che ciò avrebbe potuto comportare”.
Questo atto, secondo Olivier Villeronce, non sarebbe isolato. “Non è di oggi. Abbiamo già chiesto di mettere in sicurezza l’ospedale, quindi sono state messe molte barriere, sono state messe delle recinzioni, ma dato che siamo finanziariamente prosciugati, ogni volta che iniziamo un progetto di sicurezza, non necessariamente ci riusciamo e raggiungere i nostri obiettivi. La direzione ha capito che qui bisogna fare ancora qualcosa, soprattutto perché lo scorso anno abbiamo avuto la possibilità, con i piani Vigipirate, di ottenere dei fondi per la messa in sicurezza dei siti. Metteremo le telecamere e garantiremo che le chiusure vengano messe in atto”.
Unità psicologica e di crisi
Il segretario generale del CDMT Santé segnala che un’unità psicologica è a disposizione degli agenti che ne sentono il bisogno.
Da parte sua, il direttore generale del CHUM, Jérôme Le Brière, segnala che da domenica è stata attivata un’unità di crisi e ha già annunciato un certo numero di misure, tra cui uno screening rafforzato all’ingresso e una limitazione dell’accesso alle emergenze.
A cura di RCI Martinica
