La Chaux-de-Fonds: MeteoSvizzera ritiene probabile un tornado

La Chaux-de-Fonds: MeteoSvizzera ritiene probabile un tornado
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Gli esperti di MeteoSvizzera hanno riferito della tempesta di supercelle che ha colpito La Chaux-de-Fonds (NE) il 24 luglio. Possiamo leggere che si è trattato di un evento ibrido, mescolando downburst e un probabile tornado.

Il carattere ibrido della tempesta del 24 luglio, che ha provocato un morto, feriti e ingenti danni, “ha rafforzato il suo potenziale distruttivo”, spiega lunedì MeteoSvizzera nel suo rapporto diffuso da RTS.

Lungo il fianco settentrionale della città sono visibili sulla vegetazione linee di danno spesso convergenti, coerenti con il passaggio di un tornado. Lungo il margine meridionale della città, invece, sono visibili danni di natura più rettilinea e divergente, più consistenti con quelli riscontrati a seguito del passaggio di un microburst.

MétéoSuisse ha spiegato che i dati radar permettono di sospettare la presenza di rotazioni del vento su due scale, ma non di convalidare la presenza di un tornado, sebbene fortemente suggerito dalla violenza di una raffica misurata a 217 km/h a Les Eplatures e entità del danno.

“Purtroppo non solo la risoluzione delle misurazioni radar non è sufficiente (a causa della loro distanza) per rilevare i tornado che hanno una larghezza tipica di circa dieci o addirittura centinaia di metri, ma si tratta inoltre di venti che si trovano ad un’altitudine di quasi 4 km, mentre i tornado si formano piuttosto vicino al suolo’, ha spiegato l’organizzazione.

Un tornado è per sua natura un fenomeno di piccolissima scala, che spesso passa tra le maglie delle nostre stazioni di misurazione, così come tra le maglie delle osservazioni radar. MeteoSvizzera ritiene tuttavia valido il valore della raffica di 217 km/h registrata quel giorno all’aeroporto di Les Éplatures. Esso però esula dal campo di validità dello strumento che lo ha misurato.

Aree di miglioramento

Resta da riuscire ad allertare la popolazione dell’arrivo di un temporale così improvviso e di tanta violenza. Secondo MeteoSvizzera oggi i modelli digitali e gli strumenti di previsione a breve termine non sono in grado di farlo. Ciò è dovuto alla natura estremamente locale di questi fenomeni nel tempo e nello spazio.

Ma il rapporto ha contribuito a evidenziare aree di miglioramento. Menziona strumenti di monitoraggio in tempo reale e processi di scambio di dati transfrontalieri. Una più stretta cooperazione potrebbe consentire di identificare più rapidamente le cellule che sono sfuggite alle fessure della rete di misurazione, ma che hanno già causato danni a monte. Il lavoro in questa direzione è già stato intrapreso.

/ATS

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