“Il treno del debito” non può passare per Yvelines

“Il treno del debito” non può passare per Yvelines
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Di

Davide Goudey

Pubblicato il

19 settembre 2024 alle 10:56

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“Non arrendetevi”. Una quindicina di eletti della comunità urbana Grand Paris Seine & Oise (GPS&O), guidati dalla sua presidente Cécile Zammit-Popescu, si sono mobilitati questo giovedì 19 settembre 2024, dalle 7 del mattino all’uscita della stazione di Mantes-la-Jolie (Yvelines), per provare la loro ferma opposizione alla nuova linea Parigi-Normandia (LNPN).

“Un progetto inaccettabile per il territorio”, si leggeva sui volantini distribuiti agli utenti del treno, numerosi in queste prime ore. “Un ostacolo alla mobilità, un danno grave all’ambiente di vita, un danno all’attrattività economica del territorio e un massacro ambientale”: l’intercomunale accusa la futura LNPN di tutti i mali, tra cui quello di essere “il treno del debito” (“Da 10 a 15 miliardi di euro per soli dieci minuti di guadagno, ovvero più di 1 miliardo di euro al minuto”) e lo fa sapere da molti mesi.

Mobilitazione oltre i funzionari eletti

Là petizione online lanciata il 20 giugno ha ormai superato le 13.500 firme. L’obiettivo della mobilitazione odierna era proprio quello di incoraggiare i cittadini a venire a ingrossare le fila della protesta, per pesano di più sul fronte della Normandia e incoraggiare lo Stato a pensarci due volte.

Ascoltando le discussioni che gli eletti avevano con qualche utente frettoloso, a volte eravamo sorpresi dalle informazioni frammentarie che la popolazione aveva sulla LNPN. A un normanno che passava e che non si sentiva realmente preoccupato, Cécile Zammit-Popescu ci ha ricordato che, al contrario, con l’espresso tra la Normandia e la capitale, “I treni non si fermeranno più a Mantois”.

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Accolta con favore la posizione del Consiglio regionale

La mozione contro il progetto votata dal Consiglio regionale dell’Île-de-France, non più tardi dell’11 settembre, nell’ambito di una sessione plenaria interamente dedicata all’adozione del progetto di Piano regolatore della Regione Île-de-France (che riguarda la pianificazione territoriale da qui al 2040, N.d.R.), che non è neutrale, è stata accolta (e apprezzata) in quanto “un segno positivo”insiste Cécile Zammit-Popescu.

Ma il sindaco di Meulan-en-Yvelines lo sa bene. movimentocome quella che la sua comunità urbana e altre comunità hanno già adottato, non ha alcun peso sulla bilancia, “anche se conta”.

“Ecco perché dobbiamo continuare a tenere alta la pressione. La consultazione è stata interrotta dopo le elezioni legislative. Di solito ci sono comitati direttivi a ottobre e novembre, ma non sappiamo se saranno mantenuti.”

Cécile Zammit-Popescu, presidente del Grand Paris Seine & Oise

Stabilire un nuovo equilibrio di potere

Il presidente della GPS&O sta cercando da diversi mesi di stabilire un nuovo, più equilibrato equilibrio di potere all’interno dell’ Comitato direttivo (copil) dove, osserva, “ci sono, di fronte ai numerosi eletti normanni, solo due persone della regione parigina, io e Patrick Stefanini (consigliere dipartimentale del cantone di Bonnières, NdR)”.

” Lui è anormale che la comunità dei comuni di Portes de l’Île-de-France e l’Agglo di Saint-Germain Boucles de Seine (CASGBS) non sono rappresentati, mentre sono anche direttamente interessati, insiste Cécile Zammit-Popescu. Mi è stato detto che ero stato ascoltato. Normalmente, il CASGBS dovrebbe essere invitato al prossimo comitato direttivo.”

“Siamo Pollicino, non abbiamo la legge”

“Per il momento, siamo i Tom Thumb, non abbiamo la legge”, ironizza il sindaco di Meulan-en-Yvelines. Ma non è accettabile che vogliamo distruggere il nostro territorio per qualche Normanno che vuole andare più veloce per andare a lavorare a Parigi. Hanno scelto di vivere in Normandia, di cui si assumono la responsabilitàNella Corona Maggiore [francilienne]siamo stanchi di essere guardati dall’alto in basso, stanchi che siano i nostri residenti a pagarne le conseguenze.

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