Anche dopo aver lasciato il Senegal per stabilirsi in Marocco, l’ex presidente Macky Sall resta sotto la minaccia di un’azione legale. Nonostante un’amnistia che ha beneficiato diverse figure del suo precedente governo, l’ex capo di stato potrebbe ancora essere preoccupato, in particolare per le accuse di crimini contro l’umanità. Il quotidiano Il Testimone mette in evidenza i parallelismi tra Macky Sall ed ex leader africani come Moussa Dadis Camara, Yahya Jammeh e Hissène Habré, tutti accusati di gravi violazioni dei diritti umani.
Il quotidiano riferisce anche che su Macky Sall gravano sospetti di appropriazione indebita e arricchimento illecito. Secondo una fonte vicina al nuovo regime citata dal quotidiano Senenews, l’ex presidente ha accumulato una fortuna considerevole, stimata in quasi 1.000 miliardi di franchi CFA, sotto forma di attività finanziarie e immobili.
Ma non è solo la criminalità finanziaria a pesare su di lui. L’ex presidente è accusato di essere responsabile della morte di oltre 80 persone, uccise durante le proteste politiche che hanno segnato il suo mandato. Questi eventi, che hanno profondamente scosso il Senegal, potrebbero ora portare a procedimenti legali per crimini contro l’umanità.
Una denuncia è già stata presentata in Francia e una richiesta di indagine è stata inoltrata alla Corte penale internazionale (CPI) dell’Aia. I violenti disordini che hanno scosso il paese negli ultimi anni hanno spinto le organizzazioni per i diritti umani a chiedere giustizia per le vittime.
