Libro e mostra –
Frédéric Pajak firma il suo undicesimo “Manifesto Incerto”
L’azione questa volta ruota attorno a Malcolm Lowry e Alberto Giacometti. Con ovviamente l’autore in un ruolo secondario.
Pubblicato oggi alle 8:25
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E dieci! Inizialmente i “Manifesti incerti” progettati da Frédéric Pajak erano solo nove. Ma perché fermarsi qui? Un vasto pubblico divora i libri a fumetti dell’autore, che dal 2012 li pubblica al ritmo di poco meno di uno all’anno. Sollecitata dalle edizioni Noir sur blanc, la stampa segue come un sol uomo (1). I disegni dell’autore sono venduti nelle gallerie. Insomma, abbiamo qui un meccanismo che funziona, con un Pajak che guida la meccanica. Va detto che l’uomo qui non è solo l’autore. Il lettore (e ovviamente il lettore) lo ritrova ogni volta come un personaggio secondario. Il volume che esce oggi, 7 gennaio, potrebbe così intitolarsi “Lowry, Giacometti e io”.
Una visione dolorosa della creazione
Perché l’autore di “Below the Volcano”? Per quale motivo fu progettista di famose sculture filiformi? I motivi sono facilmente spiegabili. Sono senza dubbio degli outsider, degli outsider, tormentati e autodistruttivi. A Pajak bisogna sempre possedere i segni esteriori del genio. Con lui non esiste routine creativa. Non siamo nella scrittura quotidiana, come la praticavano Balzac o Flaubert. Non è possibile alcuna bella regolarità pittorica allo stesso modo in cui un Bonnard o un Braque producono quadri come un melo produce mele. Tutto deve avvenire nel dolore, culla del vero talento. Una visione in definitiva molto romantica, soprattutto quando le due figure centrali non si ritrovano coinvolte negli sconvolgimenti della storia come Walter Benjamin o Marina Cvetaïeva nei titoli precedenti della serie… o meglio della telenovela.
Alberto Giacometti è oggi noto tanto per la sua opera quanto per la sua vita, quest’ultima essendo stata oggetto di opere eccellenti da James Lord a Catherine Grenier. Quindi non ci sono troppe sorprese lì. Malcolm Lowry (1909-1957), tuttavia, resta poco conosciuto dal pubblico francofono. Questo inglese, avendo vissuto quasi ovunque, non rimane certamente autore di una sola opera, ma “Under the Volcano” ha consumato molte delle sue energie. L’uomo scrisse quattro versioni, le prime tre furono rifiutate da tutti gli editori. Il resto del suo tempo lo trascorreva a bere. La cosa sembra affascinare Frédéric Pajak, che li dettaglia uno dopo l’altro. Anche il britannico, come Giacometti, ha vissuto una vita matrimoniale complicata, finita tutta in casa con un apparente suicidio. Niente spari come Hemingway. Solo barbiturici.
Le due persone oggetto del libro, non essendosi mai incontrate e avendo poco in comune, rimangono ciascuna al proprio posto. Lowry all’inizio. Giacometti alla fine. Come di consueto, Pajak ha realizzato disegni in rigoroso bianco e nero, ispirandosi talvolta a vecchie fotografie. Si è infiltrato nella storia dopo la prima e la seconda delle sue biografie illustrate. Dopo dieci volumi, il pubblico conosce presto tutto della sua vita reale o sognata. Nel complesso è molto ben assemblato, anche se ora conosciamo i trucchi. Ci sarà senza dubbio un seguito. “Manifesto Incerto 11”. Ci vediamo tra uno o due anni.
(1) Se continua a licenziare persone, in realtà rimarrà solo un uomo.
Pratico
“Uncertain Manifesto 10”, di Frédéric Pajak, Editions Noir sur blanc, 266 pagine. Mostra di Ginevra alla Galerie Ligne Treize, 29, rue Ancienne a Carouge dall’11 gennaio al 21 febbraio. Tale. 022 301 42 30, https://galerielignetreize.ch Aperto dal mercoledì al venerdì dalle 14:00 alle 18:30, sabato dalle 11:00 alle 17:00
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Nato nel 1948, Etienne Dumont studiato a Ginevra che gli furono di scarsa utilità. Latino, greco, diritto. Avvocato fallito, si dedicò al giornalismo. Molto spesso nelle sezioni culturali, ha lavorato dal marzo 1974 al maggio 2013 alla “Tribune de Genève”, iniziando parlando di cinema. Poi vennero le belle arti e i libri. Per il resto, come potete vedere, nulla da segnalare.Maggiori informazioni
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