Chi entra per la prima volta nella sala di lettura di 6.332 metri quadrati della Biblioteca nazionale (BNL) di Kirchberg sarà probabilmente sopraffatto dall’enorme offerta di libri: su 2.128 scaffali sono disponibili 207.183 pubblicazioni. I visitatori possono selezionarli, visualizzarli e prenderli in prestito.
Tuttavia, se i libri vengono smarriti o scompaiono del tutto, per qualsiasi motivo, può verificarsi un certo caos. Perché poi diventa quasi impossibile per gli altri visitatori trovare il libro desiderato nella sala di lettura. Per questo motivo le collezioni devono essere regolarmente controllate e inventariate, un lavoro che richiede molto tempo e risorse, soprattutto nelle grandi biblioteche, come nel caso della BNL.
Un robot dovrebbe essere in grado di risolvere questo problema – almeno secondo le proposte del progetto “Bot4Lib”. È quanto emerge dal bando per un partenariato per l’innovazione che il Ministero della Digitalizzazione ha lanciato sul Portale Appalti Pubblici in collaborazione con il Centro Statale per l’Informazione (CTIE) e la Biblioteca Nazionale. Le domande potranno essere presentate fino al 30 gennaio.
L’uomo e il robot lavoreranno mano nella mano
Ma di cosa dovrà essere capace in futuro esattamente il robot che si muoverà nella sala lettura della BNL? E come dovrebbe essere utilizzato? L’obiettivo è semplificare e accelerare l’inventario e quindi supportare gli specialisti sul posto nel loro lavoro.
Attualmente presso la Biblioteca Nazionale gli inventari dei libri vengono ancora effettuati manualmente. Secondo il bando, però, dall’apertura della sala di lettura nel 2019 è stato effettuato un solo inventario completo: tra agosto 2020 e settembre 2021. Otto persone hanno identificato per un mese tutte le pubblicazioni che si trovavano nella sala di lettura al quella volta. A questa è seguita la fase di analisi dei dati, durata più di sei mesi.
Da allora sono stati effettuati tre inventari parziali, ma per mancanza di tempo e di personale disponibile non è stato realizzato alcun inventario completo. L’uso delle nuove tecnologie potrebbe quindi fornire un aiuto in questo settore. Non si tratta quindi di sostituire l’uomo alla BNL, ma di agevolare parte delle attività del personale già in forza. Robot e esseri umani lavorerebbero quindi mano nella mano.
Un dispositivo autonomo si sposterà tra gli scaffali
Ed ecco come dovrebbe essere, come indicato nella lettera del Ministero della Digitalizzazione, CTIE e BNL: un robot autonomo dotato di sistema di riconoscimento dei documenti dovrà spostarsi tra i 2.128 scaffali della sala leggendo e identificando tutti i libri e documenti rinvenuti sui 9.231 scaffali.
Ciò dovrebbe essere possibile utilizzando la visione artificiale, ovvero la visione artificiale. Questa visione artificiale a sua volta utilizza l’intelligenza artificiale (AI) per riconoscere gli oggetti.
Sia i singoli scaffali che i singoli libri hanno una certa identificazione, anche se l’identificazione dei libri non è sempre univoca. Gli scaffali sono inoltre contrassegnati con un codice QR e i libri hanno un tag RFID, che è un sistema utilizzato per identificare gli articoli utilizzando una sorta di codice a barre. Ciò consente di automatizzare il prestito utilizzando le postazioni self-service. I libri sono classificati secondo la classificazione decimale Dewey (DDK). Ciò significa che a ogni documento viene assegnato un codice numerico specifico, a seconda della sua tipologia e del suo contenuto.
Il robot sarà in grado di identificare i libri utilizzando questi codici e informazioni visive. Ciò automatizzerà il processo di inventario. Non ci sarebbe più bisogno che un essere umano frughi tra tutti gli scaffali alla ricerca di libri mancanti o smarriti.
Lavoro notturno per il robot “Bot4Lib”.
Infine, il robot deve trasmettere i dati raccolti ad un sistema di gestione. Ed è qui che entrano nuovamente in gioco gli esseri umani: ora i collaboratori della Biblioteca nazionale possono correggere eventuali errori di classificazione. Il robot rileva quindi i libri smarriti o mancanti.
Tuttavia, la diversità dei libri presenti nella sala di lettura complicherà il riconoscimento visivo del robot: alcune copertine di libri sono, ad esempio, realizzate con spirali circolari, altri libri devono essere posizionati in senso opposto sugli scaffali a causa delle loro dimensioni. Una sfida tra le altre per “Bot4Lib” e i suoi sviluppatori.
Chi pensa di vedere presto un robot circolare nella sala di lettura della Biblioteca nazionale dovrà aspettare ancora un po’: le richieste sono ancora in corso. Ed è già certo che il robot “Bot4Lib” svolgerà il suo lavoro di notte, cioè tra le 21 e le 6 del mattino. Non è quindi certo che gli utenti della sala lettura potranno vederlo all’opera.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul sito di Parola lussemburghese.
Adattamento: Megane Kambala