Nel 1982, Stephen King, sotto lo pseudonimo di Richard Bachman, pubblicò Uomo che correun agghiacciante romanzo di anticipazione. La storia? Quella di Ben Richards, un 28enne disoccupato pronto a rischiare la vita in un sadico game show per salvare la figlia malata.
Il libro di Stephen King “Running Man” torna al cinema nel 2025. ©Belga Images
In “La Grande Caccia”, ogni minuto di sopravvivenza porta denaro, ma il prezzo da pagare è pesante: bisogna sfuggire agli assassini sostenuti da una popolazione complice.
Una distopia che riecheggia i nostri tempi
Il romanzo descrive un’America autoritaria, devastata dall’inquinamento e da un sistema sanitario ingiusto, temi che risuonano stranamente oggi. Il crescente fascino per i giochi di sopravvivenza, come Gioco dei calamari o le sfide estreme di YouTuber come MrBeast, amplifica ulteriormente i parallelismi. A ciò si aggiunge un clima politico teso, segnato da discorsi polarizzanti come quelli di Trump, che fino a poco tempo fa menzionava “violente rappresaglie da parte della polizia” per combattere la criminalità.
Un adattamento moderno per il 2025
Dopo un controverso primo adattamento nel 1987, accusato di plagio dal regista Yves Boisset, Uomo che corre ritorna sul grande schermo sotto la direzione di Edgar Wright. Prevista per la fine del 2025, questa nuova versione promette una visione moderna di un mondo in cui i giochi flirtano pericolosamente con la realtà.