« Lungi dal mantenere le sue promesse di uguaglianza, la Repubblica perpetua evidenti disuguaglianze, in particolare attraverso un sistema educativo
che condiziona anziché educare, rafforzando i privilegi di alcuni e lasciando altri nell’ombra », scrive AM Mezzadri. E per continuare: “ La libertà è soffocata da leggi repressive che, con il pretesto della sicurezza, limitano i diritti individuali. Fratellanza, nel passato
pietra angolare della Repubblica, è divenuto uno slogan vuoto, incapace di mascherare le crescenti divisioni sociali.
« La laicità, un tempo sinonimo di libertà di coscienza, si è trasformata
trasformato in uno strumento di controllo ed esclusione, accentuando le divisioni
invece di accontentarli.
L’autore critica anche il condizionamento ideologico imposto dalla Repubblica, che, in nome dell’unità nazionale, impone un pensiero unico e reprime ogni divergenza. Infine, l’eccessiva centralizzazione del potere allontana i cittadini dalle decisioni cruciali,
esacerbando il loro sentimento di ingiustizia e impotenza di fronte a un sistema che non li rappresenta più ».
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