Specie invasive. Tu che entri qui, abbandona ogni logica, ogni idea di comprendere ciò che stai leggendo. E lasciatevi sedurre da questo testo, da questa storia dove non succede assolutamente NIENTE, in un universo onirico e silenzioso, dove le canne invadono tutto e diventano l’unico argomento di conversazione autorizzato per i rari abitanti della città di Nova Radom (NoRa ).
Al congresso di Pillitzsee vengono reclutati scienziati il cui scopo di ricerca (astronomia?) è sconosciuto, come il narratore Jean. Accetta di partecipare, in qualità di Curatore, al Programma deciso dal Direttorio: costruire un gigantesco telescopio “capace di tornare indietro nel tempo, esplorare i limiti dell’universo, contemplare la nascita del mondo”. Ma non arriva nulla. Si porta dietro la noia per tutta la settimana, aspettando il sabato sera quando ci incontriamo alla Maison Commune per bere il Gûl, un tipo di alcol oleoso ricavato dalle canne, che aiuta a combattere il fetore e i miasmi che queste emanano. Le canne oscurano tutto – per correre, il treno deve avere una locomotiva falciante -, tranne in primavera, un mese all’anno, quando l’atmosfera si addolcisce e ritorna la luce. Gli anni passano, lentamente, e a Nova Radom non ci è nemmeno permesso parlarne. Jean darà a sua volta il benvenuto a un nuovo curatore. E i tempi passati dureranno a lungo. Pensiamo a Buzzati, Gracq, Jacques Abeille e i suoi Giardini statuari. Un fantastico vino freddo, elegante, servito da una scrittura limpida e accattivante. Da Villemin, entra nel sogno.
Jean Villemin
La terra delle erbe aromatiche
Le Dilettante
Tiratura: 2000 copie.
Prezzo: 17€; 128 pag.
ISBN: 9791030801491