Grazie a Sang Young Park, abbiamo finalmente la possibilità di entrare nella testa di un giovane coreano e realizzare tutte le cose che abbiamo in comune. Perché leggendo quest’opera e scoprendone il carattere antieroico, abbiamo piuttosto l’impressione di leggere un romanzo americano sulla scia di Kerouac, Bukowski, Exley, Nersesian, Eileen Myles o anche Tesich.
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Young, il narratore, è quindi relativamente perso. Cinico, apprendista scrittore, goffo e pigro, si annoiava già all’università francese e continua ad annoiarsi nei suoi primi lavori. Cerca quindi di curare il suo disagio prosciugando i colpi di sojuprima di passare alle storie individuali nei porti e nei club di Seoul o su Tinder.
Sia nella sua dissolutezza che quando si tratta di rimettersi in piedi, Young è molto aiutato dal suo amico Jaehee, che è marginale quanto lui. È commovente Sang Young Park quando racconta la complicità di questi due coinquilini che guardano i reality scambiando Marlboro con mirtilli congelati. Il loro credo? Prendi in giro il modo in cui gli altri ti guardano.
Un romanzo attualissimo
L’autore dimostra la stessa sensibilità nell’analizzare le nevrosi e i fallimenti emotivi del suo personaggio principale, che ha la sfortunata abitudine di cadere in relazioni tossiche con gli uomini. O sabotare le storie d’amore quando incontra un bravo ragazzo.
Nei quattro capitoli e attraverso i ricordi del narratore, apprendiamo molto sul tabù che ancora grava sulla società coreana in tema di omosessualità, la pressione che grava sulle donne e l’avversione di alcune per la natalità, la cordialità onnipresente (anche tra giovani), solitudine dilagante, disagio nelle aziende.
Nero ? Anche questo libro è divertente. Affetta da cancro, la madre di Young è tenera, fastidiosa e tipica dei genitori di Romain Gary, Magyd Cherfi o Alexander Portnoy (Philippe Roth). Infine, Sang Young Park prende di mira la buona società coreana, distruggendo in particolare un paio di trentenni affermati, in uno sfogo caustico piuttosto divertente.
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Non siamo gli unici ad aver apprezzato quest’opera narrata con intelligenza pubblicata in Corea nel 2019. Da quando con questo bestseller mondiale Sang Young Park, classe 1988, è stato inserito nelle selezioni per il Booker Prize e i Medici Esteri. Nuova prova dell’estro della casa editrice La Croisée che ha recentemente pubblicato due opere di Arthur Nersesian (Fanculo et Corsa ai cani) di cui vi abbiamo già raccontato, qui, il bene più grande.
⇒”Amare te stesso nella grande città” | Romanzo | Sang Young Park, tradotto dal coreano da Kyungran Choi e Pierre Bisiou | La Croisée, 272 pp., € 21,10, digitale € 15
ESTRARRE
“In quanto ‘attivisti del movimento sociale’ come sono, portano con sé una coscienza politica di merda. In ogni caso, non è perché aderiscono formalmente al progressismo.”