Lontane dall’immagine negativa riflessa dai media, Charlène e Claudine Civil, due sorelle franco-haitiane, hanno scritto un libro sulla loro isola per ricordarne la storia turbolenta, ma con personaggi notevoli e positivi.
La storia di Haiti viene insegnata abbastanza bene a scuola e attraverso i media? Due sorelle franco-haitiane, Charlène e Claudine Civil, nate a Parigi, rispondono a questa domanda con un libro dal titolo un po’ provocatorio, Ci hanno mentito su Haitiche riflette la loro frustrazione nella ricerca di conoscere il paese dei loro genitori.
“È il risultato di una ricerca di identità”, spiega Charlène, la maggiore. “Ci mancava la parte haitiana che cercavamo nei libri di storia. Nel nostro percorso scolastico abbiamo omesso alcune pagine storiche essenziali di Haiti che ci permettono di comprendere la storia della Francia”. Ad esempio il debito inflitto alla prima repubblica nera per farle pagare la propria indipendenza.
Abbondantemente illustrato, autopubblicato, Ci hanno mentito su Haiti non ha niente a che vedere con una tesi universitaria. Si tratta piuttosto di un’opera popolare che si rivolge, tra l’altro, ad un pubblico giovane. “Sappiamo che la nostra esperienza non è unica. Chi è come noi ha sicuramente sentito la stessa mancanza.”
Curato da Damien François, fondatore del collegio Étoile di Port-au-Prince, il libro ripercorre le pagine più suggestive e significative di Haiti a partire dal periodo precolombiano. Viene ovviamente raccontato l’episodio decisivo della battaglia di Vertières del 1803, che vide le truppe haitiane sconfiggere l’esercito napoleonico comandato dal generale Rochambeau. Ciò portò alla proclamazione dell’indipendenza di Haiti l’anno successivo. Scopriamo anche il ruolo attivo svolto da Haiti nei Caraibi, in particolare quando il giovane paese aiutò il rivoluzionario Simon Bolivar che lottò per l’indipendenza del Venezuela, del Perù e della Bolivia.
Finalmente, dopo diversi viaggi lì, e colpite dalla diversità dei paesaggi, lontani dall’immagine trasmessa dai media, le due sorelle hanno voluto ristabilire la loro verità sul patrimonio turistico dell’isola. “Haiti non è solo Port-au-Prince. Qui ci sono montagne e cascate.“Claudine, specializzata in comunicazione e solidarietà internazionale, coglie l’occasione per ricordare gli effetti perversi del volontariato, questa forma di turismo che unisce viaggio e impegno di volontariato senza mantenere le promesse. «I prezzi dei soggiorni sono alti, ma alla fine l’impatto sul Paese è quasi nullo. Ci siamo accorti sul posto che alcune associazioni non erano affidabili». Per questo gli autori consigliano di favorire il turismo responsabile.
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