“Mi avevano detto che ero pazzo a mettermi nei panni di Brigitte Bardot”

“Mi avevano detto che ero pazzo a mettermi nei panni di Brigitte Bardot”
“Mi avevano detto che ero pazzo a mettermi nei panni di Brigitte Bardot”
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I giurati del premio del libro sulla spiaggia di Sables-d’Olonne, tra cui Le Figaro Magazine è partner, ha scelto per la sua 4a edizione di premiare il romanziere italiano che scrive in francese, che immagina la vita solitaria dell’attrice da Disprezzo.

Finora Simonetta Greggio aveva piuttosto abituato i suoi lettori ai libri sul suo paese natale, l’Italia. Sono tutti buoni, ma alcuni sono ancora migliori: il dittico Dolce Vita/I Nuovi Mostri, evocando l’evoluzione dello Stivale dai suoi anni d’oro agli anni di Berlusconi, ma anche, più recentemente, un bellissimo testo personale, Bellissima. Ha appena cambiato rotta, e quindi paese. L’italiano che scrive in francese guarda al caso Bardot. Non ce lo aspettavamo. E nemmeno lei stessa, del resto. «Tutto questo è iniziato quando ho proposto a France Culture, per la quale producevo programmi, di parlare di Pasolini o di Fellini. E mi è stato gentilmente consigliato di parlare di Brigitte Bardot. Non provavo alcuna attrazione per lei, la sua filmografia è povera nei grandi film, ma ho accettato. Il risultato ha portato a uno dei podcast più ascoltati della stazione. Studiandola, l’icona mi ha interessato e volevo scriverci un libro”.

Una sfilata di innamorati

Le mie notti senza Bardot si basa su un principio…

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