La Fnac del comune di Woluve-Saint-Lambert avrebbe ricevuto gli autori del libro Allah non ha niente a che fare nella mia classe per un convegno in occasione della sua pubblicazione.
Nei giorni scorsi i toni si erano alzati in vista del convegno tenuto alla Fnac in occasione dell’uscita di un libro sull’islamismo nelle scuole. “I “giovani” hanno minacciato il personale», ha spiegato su X Jean-Pierre Martin, uno dei due autori dell’opera intitolata Allah non ha niente a che fare nella mia classe.
Ces «giovani“, che ha menzionato”il divieto di menzionare il nome di Allah“, secondo l’autore, “ha chiesto l’annullamento della conferenza e della sessione di firma» che si sarebbe dovuto tenere presso il centro commerciale Fnac di Woluwe-Saint-Lambert, cittadina alla periferia di Bruxelles. L’editore e lo store hanno annunciato sui social network di aver annullato l’evento senza fornire dettagli sui motivi di tale annullamento.
«La decisione di annullare l’evento è stata presa esclusivamente dalla Fnac e non su ordine delle forze dell’ordine. ha detto un funzionario della polizia locale al settimanale Bruzz di Bruxelles. Il sindaco della città avrebbe chiesto l’intervento della polizia sul posto, riferisce il quotidiano Il Liberodiversi agenti in borghese. “Venerdì ho incontrato uno degli autori del reato in uno studio televisivo e ho appreso che erano state lanciate minacce online. Erano giovani che volevano provocare incidenti nel negozio. ha spiegato Olivier Maingain.
Crescente influenza dell’islamismo
Scritto da due giornalisti, il libro prende la forma di un’inchiesta che mette in luce la crescente influenza dell’islamismo nelle scuole belghe e il modo in cui i suoi attivisti si oppongono ai valori delle scuole occidentali. “Gli insegnanti testimoniano la messa in discussione dell’insegnamento di materie e valori, come la parità di diritti tra uomini e donne, il rispetto della libertà individuale, la libertà di coscienza e di culto…», ha spiegato all’inizio della settimana, nelle nostre rubriche, uno dei due autori Jean-Pierre Martin.
«Coloro che vogliono censurare questo libro, e purtroppo non lo leggeranno mai, ci odiano e cercano di spaventarci», ha denunciato anche il giornalista indipendente dopo l’annullamento del convegno. ““Ci sono gravi minacce contro chiunque voglia difendere la libertà di espressione”. ha reagito Laurence D’Hondt, coautore del libro. I due autori si sono comunque recati alla Fnac, scortati da tre agenti di polizia, per incontrare i lettori, precisa inoltre Il Libero.
«Minacciare gli autori del reato è un nuovo colpo alle nostre libertà e alla libertà di espressione. Non dobbiamo mai tollerarlo” ha commentato Alexia Bertrand, segretaria di Stato al Bilancio, membro del governo di centrodestra al potere in Belgio.
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