Éric Viot indaga da più di quindici anni la questione dei soldati fucilati, ad esempio, durante la Prima Guerra Mondiale. Si batte per la riabilitazione di questi uomini, tema per il quale è stato ascoltato per un progetto studiato dall'Assemblea Nazionale.
È su questo tema che questo storico ha già scritto diversi libri. Sensibile ai destini dei più modesti, si è sempre concentrato, fino ad ora, a scrivere sulla condizione dei semplici soldati.
Ma nel suo ultimo lavoro fa un'eccezione a questa regola, ripercorrendo il tragico viaggio del comandante Frédéric Wolff.
Lo scrittore avverte: Non mi pento assolutamente di aver scelto di lavorare su questo caso perché, alla fine, Frédéric Wolff, nonostante il suo status di ufficiale superiore, non è sfuggito a questa giustizia rapida come Maurice, Théophile, Émile e le centinaia di altri fucilati.
Il libro si chiama Salva i miei uominima l'autore precisa: Ho pensato di intitolare questo libro Lo sparo e la signora in nero dal fatto che una signora in nero, sconosciuta fino all'uscita del mio libro, riesumò il corpo dell'ufficiale nel 1920. Ma questo titolo mi sembrava più adatto a un romanzo mentre il caso Wolff è molto reale.
Sabato 16 novembre al Super U, dalle 10:00 alle 16:00.
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