Dalla pubblicazione, il 9 ottobre, da parte delle Éditions Flammarion, del loro libro “Teurs à pays: indagine sul fenomeno dei tiratori”, i giornalisti di Le Parisien, Jean-Michel Décugis, Vincent Gautronneau e Jérémie Pham Lê, non si sono occupati solo di un'indagine aperta dalla Procura di Marsiglia per violazione del segreto istruttorio o per indagine e occultamento, ma sono anche bersaglio di detenuti che, dalla loro cella, minacciano di morte.
Mentre la Procura di Marsiglia ha aperto un'indagine preliminare in seguito alla denuncia dell'amministrazione penitenziaria, la direttrice generale del gruppo Flammarion, Sophie de Closets, si mobilita per difendere i suoi autori.
“Pressioni inaccettabili”
“Questa indagine senza precedenti ed edificante rivela la portata e la brutalità del traffico di droga in Francia, esponendo l’agghiacciante realtà dei giovani adolescenti arruolati per commettere atti di estrema violenza per conto dei trafficanti di droga. I nostri autori sono oggetto di minacce di morte e intimidazioni ostacolando il loro lavoro Le minacce provenienti dai detenuti, la crescente pressione volta a intimidire questi giornalisti sono inaccettabili. Desideriamo ricordare l'importanza del giornalismo investigativo, il nostro profondo attaccamento alla libertà di informare e di investigare. insiste il direttore generale di Flammarion. È inconcepibile che gli autori vengano minacciati semplicemente per aver svolto il loro lavoro: indagare, informare e rivelare fatti. Le Edizioni Flammarion si impegnano a tutelare e promuovere questo diritto fondamentale all'informazione.”
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